A PYEONGCHANG

Viva le donne: dopo la Pellegrini la portabandiera sarà la Fontana

ROMA. A far sventolare il tricolore nella cerimonia d’apertura dei Giochi invernali al via in Corea del Sud il prossimo 9 febbraio sarà ancora una donna. Arianna Fontana a Pyeongchang come Federica...



ROMA. A far sventolare il tricolore nella cerimonia d’apertura dei Giochi invernali al via in Corea del Sud il prossimo 9 febbraio sarà ancora una donna. Arianna Fontana a Pyeongchang come Federica Pellegrini a Rio nel 2016. Un passaggio di testimone tra le due atlete, le più giovani medagliate olimpiche nella storia dello sport azzurro. L’investitura della campionessa dello short track è stata ufficializzata dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, ai membri di giunta; poi la cerimonia con la campionessa del ghiaccio al Foro Italico. «Non abbiamo avuto dubbi, è lei e doveva essere lei – ha spiegato Malagò – Arianna è impressionante, a 27 anni farà la sua quarta Olimpiade. I suoi sono numeri straordinari, caratterizzati da cinque medaglie olimpiche. A Sochi da sola ha vinto quasi il 40% del medagliere azzurro. E poi è il simbolo di una disciplina che non è tra le più popolari ma che sta coinvolgendo sempre più giovani. Arianna è la classica ragazza acqua e sapone, semplice, con i piedi per terra, ma con un carattere tutt’altro che arrendevole».

«Questo è un riconoscimento per tutto quello che ho fatto in questi anni, è un regalo grandissimo. Non vedo l’ora di sventolare il tricolore, sarà una esperienza fantastica», confessa la valtellinese (a podio in tre edizioni consecutive dei Giochi) senza nascondere l’emozione e per nulla preoccupata dal fatto che la cerimonia di apertura si terrà alla vigilia delle batterie: «Sono sicura che riuscirò a recuperare le energie, mi farò una bella dormita quella sera stessa... La bandiera non sarà un peso ma uno stimolo. Sono davvero orgogliosa di essere l'alfiere azzurro».

Il 18 dicembre l’erede di Armin Zöggeler, portabandiera a Sochi, riceverà il tricolore al Quirinale dalle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La dedica è immediata: «Spero che questa scelta faccia sentire tutte le donne più forti».













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