Un libro sui dieci “senatori” della Marcialonga 

La pubblicazione presentata alla Fondazione di Caritro con Marco Aurelio Nones e Aulo Avanzinelli



TRENTO. C’è chi si vanta per tutta la vita di aver finito una Marcialonga, tagliando con i propri sci l’ambito traguardo di Cavalese. Ebbene, c’è chi invece non ha mai saltato nemmeno un’edizione a partire dal lontano 7 febbraio del 1971. Parliamo ovviamente dei 10 coriacei “senatori” che, tra le Valli di Fiemme e Fassa, hanno percorso qualcosa come 3.000 chilometri sugli sci da fondo in 45 edizioni. Per celebrare questo ineguagliabile e unico patrimonio umano venerdì sera, alla Fondazione Caritro di Trento, il comitato di Marcialonga ha presentato il libro “Marcialonga Legends – Never Stop Skiing”, che per l’appunto narra questa straordinaria ski-marathon attraverso i visi e le parole dei suoi più assidui partecipanti.

Alla serata erano presenti il presidente di Marcialonga Angelo Corradini, il giornalista della Gazzetta dello Sport Claudio Gregori, l’autrice dei testi del libro Susanna Sieff, il cofondatore della classicissima Mario Cristofolini e due “senatori”, uno dei quali arrivato da Lucca. A moderare la serata, Fausta Lanzi.

«La Marcialonga è una data scritta nel nostro calendario, come l’Epifania... non proprio come il Natale, ma quasi», ha scherzato Corradini, precisando che «è un momento che tutti aspettano, un momento in cui arrivano in valle migliaia e migliaia di persone. Forse quello è l’unico giorno dell’anno in cui le due valli di Fiemme e di Fassa, caratterizzate da un sano campanilismo, lavorano insieme per un unico traguardo, e questo ci onora tantissimo».

Certo, tutto questo è possibile grazie al comitato organizzatore e ai volontari, ma soprattutto grazie a loro, agli atleti, che ogni anno arrivano a frotte da tutto il mondo. Sono loro, con i loro sci stretti, la vera colonna portante di Marcialonga. E alla base di questo pilastro non ci possono che essere i 10 “senatori”, quei 10 fondisti d’altri tempi che affrontano indomiti ogni anno i settanta chilometri tra Moena e Cavalese, distinguibili da tutti gli altri atleti grazie al loro pettorale giallo brillante, che avvisa il pubblico del loro passaggio. «Non mi sento un campione», si schermisce Marco Aurelio Nones, “senatore” di Castello di Fiemme classe 1948, «mi sento invece un uomo fortunato, che ha potuto fare la Marcialonga». Anche Aulo Avanzinelli, “senatore” e lucchese doc classe 1940, prova a fare il modesto, spiegando che «la Marcialonga è un pretesto per uscire da Lucca e venire sulle Dolomiti». L’orgoglio di essere un “senatore” della Marcialonga, però, è difficile da mascherare, e quella fiera e sacrosanta scintilla è immortalata anche nelle foto che ritraggono i volti di Costantino Costantin, Ivo Andrich, Luigi Delvai, Armando Zambaldo, Giovanni Mariani, Aulo Avanzinelli, Odillo Piotti, Marco Aurelio Nones, Luciano Bertocchi e Fabio Lunelli, per questo libro capace di narrare – senza snaturarla – l’epopea della Marcialonga, la cui 46esima edizione andrà in scena il prossimo 27 gennaio.













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