Ciclismo

Ottovolante Moscon: «Ci provo al Mondiale poi l’esordio con Sky»

Il noneso punta alla gara iridata di Richmond, prima da professionista alla Milano-Torino


di Luca Franchini


TRENTO. Il sogno iridato, poi l’esordio con la nuova maglia del Team Sky. Gianni Moscon può guardare con rinnovata fiducia ed entusiasmo al finale di stagione, ormai lanciato a gran velocità verso il mondo del professionismo, di cui ha avuto un primo assaggio nei giorni scorsi, impegnato in ritiro al Sestriere con quella che, a fine stagione, sarà la sua nuova squadra, la corazzata britannica Sky. Il ventenne di Livo domenica scorsa ha centrato l’ottavo successo del 2015, il più importante della serie, conquistato in maglia azzurra (o, per meglio dire, in maglia tricolore) nella prova di Coppa delle Nazioni di Taino (Varese).

Una vittoria di carattere internazionale che ha confermato ancora una volta le grandi qualità del promettente corridore noneso, che ora guarda all'altro grande obiettivo della seconda parte di stagione, il Mondiale di Richmond di fine settembre. Moscon è rientrato alle corse domenica dopo un ritiro in altura di due settimane con la Sky.

Come si è trovato?

«Decisamente bene. Eravamo in 15, tra cui Viviani, Puccio, Swift, Siutsou e Lopez, giusto per citarne alcuni. Ci siamo allenati bene, facendo una buona base per la seconda parte di stagione».

Che atmosfera si respirava?

«C’è un bel clima in squadra. Si pedala, si ride e si scherza. Da fuori l’ambiente Sky sembra molto più quadrato di quello che in realtà è, premesso che l’organizzazione del team è impressionante. Per me si è trattato della seconda esperienza con la squadra dopo un breve ritiro nel gennaio scorso. Mi sono sentito parte della squadra, uno di loro, trattato alla pari di tutti gli altri».

Grande organizzazione, si diceva. C’è qualcosa che l’ha impressionata?

«In particolar modo il parco mezzi. Avevamo un camion officina che definirei “spaziale”. Poi quattro ammiraglie, un furgone. Nulla è lasciato al caso».

Ci vuole descrivere una giornata tipo del ritiro?

«Una volta alzati, ci si sottoponeva al controllo del peso e del numero dei battiti a riposo. Poi si faceva colazione e si usciva in bicicletta. Il lavoro era organizzato a blocchi di 3-4 giorni, con uscite di 4-6 ore, seguiti da una giornata di scarico con un giretto di un’ora e mezza e una sosta al bar per un caffè».

Come ha trovato la qualità dell’allenamento?

«I corridori della Sky si allenano molto bene, ma lontani dalle esasperazioni. Quando si esce in bicicletta si mantiene un buon ritmo, ma regolare. Poi si fanno i lavori specifici e viene data la giusta importanza anche alla fase di recupero. Ogni cosa viene fatta come si deve. Spesso gli atleti della Sky vengono visti dall’esterno come dei robot, che guardano solo il “computerino”, che non mangiano. In realtà, ho trovato una vera e propria squadra, dove viene data la giusta importanza ai rapporti umani».

Come se la cava Moscon con l'inglese?

«Insomma... Alle scuole superiori ho studiato tedesco. Ad ogni modo, capisco e riesco a farmi capire. Ogni tanto faccio qualche gaffe, ma pian piano cercherò di migliorare».

Qual è il suo programma per le prossime settimane?

«Ora farò tre corse con la Zalf, a partire dal Gp di Felino di sabato prossimo, dove lo scorso anno fui secondo dietro a Toniatti: proverò a migliorarmi, anche se non si può pensare di vincere tutte le domeniche. In agosto, poi, sarò nuovamente in ritiro con la Nazionale al Sestriere per preparare il Tour de l’Avenir. Poi ci sarà un nuovo ritiro in altura e qualche gara tra i professionisti con la Nazionale mista in Italia (pro e dilettanti, ndr) in avvicinamento al Mondiale».

Possiamo dire che la rassegna iridata è il suo grande obiettivo per il finale di stagione?

«Lo è, anche se il vero obiettivo che mi sono prefissato è quello di arrivare al Mondiale preparato. Voglio arrivare al giorno della gara in piena forma. Perché se sei al top della condizione e ti si presenta l’occasione, la puoi sfruttare. Altrimenti potrebbe non bastare nemmeno la giornata fortunata. A un campionato del mondo tutto può succedere e la cosa fondamentale è arrivarci preparati».

Sa già quando esordirà con la nuova maglia della Sky?

«Dovrei esordire alla Milano-Torino, pochi giorni dopo il Mondiale. Poi si vedrà, è ancora tutto da definire. Ora sto pensando a preparare bene il campionato del mondo. Il resto, nonostante la voglia di vestire la nuova maglia, viene dopo. Preferisco fare un passo alla volta».

E in chiave 2016?

«Nella preparazione stanno già cominciando a seguirmi i tecnici della Sky, ma per il resto non so ancora nulla. Mi è sembrato di capire che, almeno per il primo anno, non dovrei essere impiegato nelle grandi corse a tappe. Sono comunque discorsi prematuri».

Lo sguardo di Moscon, ora, è puntato sui Mondiali di Richmond, in cerca di riscatto dopo la caduta dello scorso anno a Ponferrada. Ad oggi, il bottino del corridore noneso è di otto vittorie stagionali, con la conquista del tricolore e il successo internazionale di domenica scorsa. Un palmares davvero... mondiale. E che sia di buon auspicio.

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