A Cles

Meeting Melinda, c’è ancora Del Buono

Atletica azzurra scossa dalle dimissioni del d.t. Magnani, la veneta dà spettacolo. E dietro cresce la Battocletti



CLES. Ci pensa Federica Del Buono a risollevare il morale all’atletica azzurra, delusa dal flop – in buona parte atteso – dei Giochi di Rio e scossa dalla dimissioni del d.t. Massimo Magnani. Ripartiamo da talenti come quello della 21enne vicentina, verrebba da dire commentando il ventiquattresimo Meeting Melinda, il primo di stampo internazionale.

Meeting Melinda, i lampi di Del Buono e Riparelli

A Cles brillano la mezzofondista e il velocista azzurro, ma dietro cresce la nonesa Battocletti (foto Giuseppe Facchini). LEGGI L'ARTICOLO

La doppia figlia d’arte veneta ha dominato i 1500 metri, involandosi a due giri dal traguardo per completare l’opera in un 4’08”94 che vale molto, dopo tanti messi passati a leccarsi le ferite lasciate da tanti guai fisici. Ora però la Del Buono, medaglia di bronzo proprio sui 1500 agli EuroIndoor di Praga 2015, sta bene lascia intendere di avere ancora margine, magari anche per scendere al di sotto di quel 4’05” che ad oggi rappresenta il proprio limite personale, magari già al Palio della Quercia di Rovereto di martedì 6 settembre, quando il cast si preannuncia di grande caratura. A Cles l’inglese Sarah McDonald si è rivelata meno esplosiva delle precedenti uscite stagionali (seconda in 4’16”60) mentre a crescere prepotentemente è la padroncina di casa Nadia Battocletti (Atletica Valli di Non e Sole) che nella prima gara da grande della carriera ha già saputo portare a casa un prezioso 4’28”62. Meno gustosi del preventivato invece i 1.500 maschili: l’esperto francese Tahri si è rivelato abbastanza spompato e pronto ad alzare bandiera bianca dopo un paio di giri mentre l’inglese Andy Baddeley arrivato in affanno al traguardo sul piede del 3’48.

In finale di serata, dai 1.500 si è scesi al doppio giro e al maschile la prima firma è stata quella del polacco Michal Rozmys con un intrigante 1’47”47 ma ancor più gustoso è stato il 2’02”95 dell’inglese Adelle Tracey nella gara femminile che ha visto Eleonora Berlanda tornare a vestire i colori della Quercia per il ruolo di lepre d’eccezione.

Il mezzofondo era sin dalla vigilia il piatto forte del Meeting Melinda, ma nei 100 l’aviere Jacques Riparelli ha provato a ruggire forte sia in batteria (10”52) che nella successiva finale (10”55), quando il clima era però troppo frizzante per i muscoli degli sprinter. Alle sue spalle in finale bene Bapou (10”87) con l’allievo Lorenzo Paissan (Atletica Trento) terzo in 10”99; al femminile vittoria per la milanese Marta Maffioletti con 12”15 davanti alla quattrocentista reduce olimpica Marta Milani (12”16). Convincente nel giro di pista la norvegese Line Klosters che ha completato la prova in 53”93 davanti alla 21enne pusterese Valentina Cavalleri (55”72) con il senegalese di Bergamo Mamadou Gueye a firmare i 400 maschili in 48”13.

La spagnola Nora Bicet s’è imposta nel giavellotto (51,57) lasciandosi alle spalle le gemelle clesiane Bergia, con Chiara (46,70) a precedere Serena (42,19); 7,17 nel lungo invece per lo junior Mohamed Chahboun.













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