«L’Aquila deve allenarsi alle otto di sera»

Il dg Trainotti: «Al PalaTrento non si riesce a trovare un accordo con la Diatec. E L’Asis continua a fare finta di nulla»


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Nuova stagione, vecchie abitudini in palestra. Succede che l’Aquila basket si alleni al PalaTrento alle 19.40 di sera(sì sì alle otto meno venti) perchè prima sul parquet c’è la Diatec. E se si deve dividere lo stesso spazio al mattino, il quintetto di Buscglia salta il pranzo perchè prima c’è comunque spazio per battute e schiacciate del sestetto di coach Serniotti: «E’ una situazione paradossale. Succede solo a Trento. E da una parte non so nemmeno biasimare la Diatec. A loro tutto questo va bene, il problema è l’Asis che continua a non rispondere ad una situazione paradossale che ci mette in obiettiva difficoltà» sbotta il direttore generale dell’Aquila Salvatore Trainotti.

L’antefatto è lungo: «Con la società comunale che gestisce gli impianti abbiamo un passato di riunioni, di lettere e quant’altro. Eppure nulla cambia, si fa finta di niente.E badate bene che non è nanche che noi si chieda l’alternanza. No, no: siamo disposti anche ad adeguarci all’internio di semplici fasce orarie. Una squadra al mattino si può allenare dalle 9 alle 11, l’altra dalle 11 alle 13. Al pomeriggio avevamo proposto 16.30-18.30 per una squadra, 18,30-20.30 per l’altra. Niente, nessuna risposta da parte di Asis, come nulla fosse. Pensate che la società del Comune deve, dovrebbe occuparsi di due realtà principale, a Verona, stessi spazi, convivono quattro realtà. L’altra sera, con il parquet liberato ed attrezzato alle 19.40 i ragazzi hanno potuto cenare alle 22.30. Dico chiaramente - sbotta Trainotti - che allenarsi in queste condizioni ci costa almeno sei punti a stagione, sì tre sconfitte. Lo staff tecnico è allibito per questa situazione. Ci tengo che i ragazzi, i nostri giocatori, sappiani che questo non avviene per colpa nostra ma per Asis che fa spallucce davanti a questa situazione. Mi viene da ridere davanti a questa situazione della Diatec in A1 dell’Aquila in A1.Sono convinto che tirerebbero fuori qualcosa altra anche se noi vincessimo il campionato e finissimo in A1».

Insomma niente fasce orarie, nemmeno a scelta dei campioni d’Italia di patron Mosna, ma una sorta di diritto divino sancito e conservato dalla società controllata dal Comune: «Sono amareggiato. Dico la verità: se non fosse per la vicinanza che ci hanno espresso, anche di recente le aziende trentine entrate nel consorzio (e per l’affetto dei tifosi) porterei la squadra altrove. La città, intesa come istituzione, non ci sta trattando bene. Peccato» chiude il manager della squadra che lo scorso anno, e quest’anno promette ancora meglio, ha portato il grande basket a Trento.

La palla passa, anche quest’anno, al direttore dell’Asis LucianoTravaglia. Il problema di sicuro lo conosce. Le soluzioni anche. Se non cambierà nulla...

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