i regionali alle olimpiadi invernali

Ai numeri certi, ovvero i 102 i titoli olimpici da assegnare in 18 giorni, 15 discipline e 13 impianti differenti, vanno aggiunti quelli stimati, ovvero quelli che dovranno maturare nel corso dei...


di Marco Marangoni


Ai numeri certi, ovvero i 102 i titoli olimpici da assegnare in 18 giorni, 15 discipline e 13 impianti differenti, vanno aggiunti quelli stimati, ovvero quelli che dovranno maturare nel corso dei prossimi due mesi. Tra essi ci sono i dati delle nazioni che vi prenderanno parte (circa 80) e degli atleti (tra i 2600 ed i 2900). Tra le variabili anche la consistenza del contingente italiano e soprattutto quello del Trentino Alto Adige che, storicamente, fornisce il maggior numero di atleti alla spedizione olimpica.

L’obiettivo dello sport italiano ai Giochi di Pyeongchang, i 23esimi della neve e del ghiaccio, è incrementare il medagliare di tutti i tempi (dopo Sochi 2014 è arrivato a 114 medaglie) e soprattutto conquistare una medaglia d’oro, non raggiunta nell’ultima edizione. L’Italia sarà sicuramente assente nei due tornei di hockey, maschile e femminile, mentre le squadre di curling andranno a caccia di uno degli ultimi pass ancora in palio, tra un mese in Repubblica Ceca. Nelle discipline del ghiaccio lo short track dell’alfiere Arianna Fontana sta viaggiando molto bene. A livello regionale, Cecilia Maffei non dovrebbe avere difficoltà a meritarsi la quarta chiamata olimpica.

Nel pattinaggio di figura tutti dietro a Carolina Kostner. La “principessa del ghiaccio”, alla soglia delle quarte Olimpiadi, ha dimostrato di essere in una condizione davvero stellare e sogna quella che sarebbe la seconda medaglia a cinque cerchi. Nella velocità sono in corso le qualificazioni. I più pimpanti del momento sembrano essere Nicola Tumolero (5.000), Andrea Giovannini (soprattutto nella mass start) e Francesca Lollobrigida (mass start) ma c’è attesa anche per la qualifica della team pursuit e di qualche altro nome.

In quasi tutti gli sport invernali per i quali la federazione non ha stabilito criteri, la battaglia per i pass olimpici è aperta fino alla fine di gennaio. In altri dipenderà anche dai contingenti. Nello sci alpino in vantaggio sono i fratelli Mölgg (Manuela terza nel gigante a Sölden). I jet azzurri, da Dominik Paris a Peter Fill passando per Christof Innerhofer, non mancheranno di certo. Nelle discipline tecniche difficile pensare un’Olimpiade senza i regionali più quotati come Stefano Gross, Chiara Costazza, Luca De Aliprandini, Patrick Thaler o Riccardo Tonetti ma tra dicembre e la metà di gennaio dovranno piazzarsi il più in alto possibile. Nel biathlon l’Italia porterà un contingente numeroso, superiore ai dieci atleti. Big della Nazionale sarà Dorothea Wierer, attesa sin dalle prime gare di Coppa ai vertici della classifica dopo una stagione con troppi alti e bassi. Lo snowboard ha dimostrato di avere il potenziale di poter ambire al podio, con Roland Fischnaller e Aaron March nelle specialità dell’alpino, e con Omar Visintin e Michela Moioli nel boardercross. Nello snowboard freestyle, specialità big air, Alberto Maffei proprio pochi giorni fa ha mostrato eccellenti trick.

Lo slittino azzurro, dopo l’epopea di Armin Zöggeler, punterà molto su Dominik Fischnaller e sui senatori Oberstolz-Gruber. Il contingente olimpico dovrebbe essere formato da una decina di atleti. Restando ai budelli ghiacciati attardati i bob azzurri, compreso quello pilotato da Patrick Baumgartner. Nella combinata nordica c’è margine per sognare con Armin Bauer, Lukas Runggaldier e Alessandro Pittin.

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