Fabio Depaoli, debutto in Champions con la Dea E nel mirino la nazionale

Trento. Un predestinato, sin dalla tenera età. Chi lo ha conosciuto quando era piccolo era sicuro che quel bambino, che voleva proprio fare il calciatore, sarebbe riuscito nel proprio intento. Bravo...



Trento. Un predestinato, sin dalla tenera età. Chi lo ha conosciuto quando era piccolo era sicuro che quel bambino, che voleva proprio fare il calciatore, sarebbe riuscito nel proprio intento. Bravo sì, dotato fisicamente anche, ma soprattutto determinato ad arrivare e giocarsi le proprie carte.

Una settimana prima di lui era toccato ad Andrea Pinamonti esordire in Champions League, la competizione più importante del mondo a livello di club. Sette giorni dopo è stata la volta di Fabio Depaoli, un altro prodotto del calcio di casa nostra. La serata non è stata certamente delle migliori, perché il Liverpool non ha fatto sconti e travolto per 5 a 0 l’Atalanta, ma il 3 novembre 2020 sarà una data che il 23enne di Sopramonte ricorderà per sempre.

Sì, perché la soddisfazione e l’emozione di sentire “quella” musichetta al momento dell’ingresso in campo e poi calcare i campi della Champions non sono certamente per tutti, bensì per pochi eletti.

Di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima da quando Depaoli è partito dalla provincia trentina in direzione di Verona. il Chievo, da sempre attento al movimento giovanile di casa nostra con tanti osservatori sparsi sul territorio, aveva notato quel giovane talentino nato a Riva del Garda ma originario del Bondone, dotato di gran corsa e buona tecnica e con agonismo da vendere. E, allora, nel 2008, ad appena 11 anni, “Depa” lascia la Trilacum, società nella quale aveva mosso i primi passi, e si trasferisce in gialloblù.

Al Chievo inizia con gli Esordienti, migliora stagione dopo stagione grazie soprattutto ad una mentalità non comune per un ragazzo così giovane. A farlo esordire in serie A, il 12 marzo 2017, è un altro trentino, Rolando Maran, che lo getta nella mischia nei minuti finali della partita contro l’Empoli. Al termine della stagione saranno 6 le presenze in massima serie e, da quel momento, Depaoli non lascia più l’Olimpo del calcio italiano. Nei due successivi campionati avviene anche la trasformazione tattica da mezz’ala ad esterno. Le presenze diventano 19 nell’annata 2017 - 2018 con D’Anna che subentra nelle ultime giornata a Maran e diventano addirittura 33 nel campionato 2018 - 2019: è una stagione travagliata per i gialloblù con D’Anna sollevato dall’incarico dopo poche partite e sostituito da Ventura, che resiste appena 4 giornate prima di essere avvicendato da Di Carlo. Ebbene con tutti e tre gli allenatori Depaoli gioca stabilmente sulla corsia di destra e mostra un’ulteriore e incredibile duttilità, visto che più volte viene impiegato anche come esterno alto.

A fine stagione il Chievo Verona retrocede in serie B, ma le prestazioni del classe ’97 trentino non sono passate inosservate. Lo cercano diverse formazioni, ma alla fine la spunta la Sampdoria di Di Francesco, che se lo assicura sborsando 4,5 milioni di euro. L’inizio è complicato: i blucerchiati faticano non poco e, dopo aver raccolto appena 3 punti in 7 giornate, la società esonera l’allenatore e chiama in panchina Claudio Ranieri, uno dei “guru” dei tecnici italiani. Depaoli diventa uno dei punti fermi della squadra, salta solamente alcune partite a causa di un infortunio, totalizzando 29 presenze e centrando, impresa non da poco, una tranquilla salvezza con la Samp grazie ad una strepitosa rimonta.

Alla Samp sta bene, inizia la stagione giocando, ma a fine settembre - dopo due presenze - arriva la chiamata a cui è impossibile dire di no. A Bergamo l’Atalanta cerca un esterno di gamba da inserire nella “batteria” di corridori che Gasperini è solito spremere e la dirigenza nerazzurra pensa a lui, giovane, con qualità e già un’ottima esperienza.

Detto e fatto, in pochi giorni: il 2 ottobre Depaoli si trasferisce alla Dea con la formula del prestito con diritto di riscatto il favore del club orobico. Il resto è storia recente, anzi recentissima: l’esordio in campionato arriva con una maglia da titolare nella sfida contro il Napoli con il 23enne di Sopramonte che resta in campo per 90 minuti e, pochi giorni or sono, anche la “prima” in Champions League con l’ingresso sul terreno di gioco al minuto numero 81 del match contro il Liverpool.

Ad oggi c’è però un’altra data che Depaoli ha ben impressa nella mente e che, difficilmente (anzi, ne siamo certi: impossibile) dimenticherà. Poco più di tre anni fa, esattamente il 5 ottobre 2017, l’esterno “tuttogamba” trentino ha infatti vestito per la prima volta la maglia della Nazionale Under 21. Le buone prestazioni con la maglia del Chievo Verona gli valsero la chiamata in azzurro e subito una maglia da titolare in occasione della sfida amichevole disputata a Budapest contro l’Ungheria.

Ma, attenzione, perché non è finita. Depaoli, che ad oggi insegue ancora la prima rete in serie A (ma di assist ne ha fatti già parecchi), quella sera battezzo la “prima” con l’azzurro addosso con il gol: al 31’ con l’Italia già avanti per 3 a 0 (doppietta di Cutrone e rete di Chiesa), un traversone di Vido venne mal calcolato dal portiere magiario e per lui, definito dagli addetti ai lavori il “talentino” del Chievo Verona, fu un gioco da ragazzi insaccare nella porta sguarnita il pallone del poker. Il match terminò 6 a 2 con un altro gol di Chiesa e il gol finale di Orsolini.

Il percorso in Under 21 di Depaoli si chiuse circa un anno più tardi dopo aver collezionato altre quattro presenze nelle amichevoli internazionali contro Marocco, Russia, Serbia e Albania.

Cosa c’è adesso nel mirino di quel ragazzino partito da Sopramonte e dalla Trilacum? La risposta è ovvia: la maglia azzurra della nazionale maggiore, il sogno di ogni calciatore, sia da bambino che in età adulta. Il Ct Roberto Mancini, sin dall’inizio della sua avventura sulla panchina più ambita della Penisola, ha dimostrato di nutrire grande fiducia nei giovani italiani e nessun timore nel gettare nella mischia i talenti tricolori.

Ecco, allora, che quello che è un sogno può trasformarsi in un obiettivo per Depaoli, nella speranza che riesca a ritagliarsi uno spazio importante nell’Atalanta, una delle big del campionato italiano.

Un passo alla volta, con un’escalation piuttosto rapida. E oggi il sogno di correre per il vertice della classifica con la Champions League come vetrina assolutamente unica.













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