Don Laghi assolve il giro di Padania

Il padre spirituale dei corridori: «E' sport, la politica non c'entra»


Gianpaolo Tessari


TRENTO. "Don Ciclismo" promuove il Giro di Padania: «E' una bella manifestazione, fa conoscere di più il Trentino e non deve essere giudicata male solo perchè è organizzata dalla Lega» spiega don Daniele Laghi, 30 anni, di Ala, curatore delle anime della Val dei Mocheni, con un pubblico vastissimo di amici (quasi 6000) su Facebook e padre spirituale del ciclismo, non solo nostrano: «Offro il mio sostegno a campioni come Basso e Visconti».

Don Laghi, avrà visto che polverone a livello politico ha suscitato l'arrivo a Brentonico del giro di uno stato, la Padania, che non c'è....
«Sì sì. Ho incontrato, per caso eh, l'organizzatore, il senatore della Lega Davico e ho gli ho detto che mi pareva una bella corsa che promuove Rovereto, Brentonico, il Trentino. Buttarla in politica è una scusa per creare astio, lo sport invece deve unire, mica dividere».

Come è diventato il padre spirituale del ciclismo?
«Due anni fa mi hanno invitato al Giro del Trentino per la benedizione. Ci sono andato ed ho scoperto un bel mondo: sano, interessante. Che non conoscevo. La mia partecipazione ha avuto una certa risonanza e da allora in poi mi hanno invitato ad altre corse, altri giri. La settimana scorsa ero, per esempio, al Trittico Lombardo ed i corridori hanno dimostrato di gradire molto la mia presenza. Mi hanno fatto salire sui pullman delle squadre per la impartire benedizione. Per dirne una Basso mi ha dato il suo telefono cellulare, mi ha detto di farmi sentire. Lo stesso ha fatto il campione italiano Visconti. Conosco bene Daniel Oss, visto che per andare nella mia parrocchia mi capita di passare nel ristorante della sua famiglia, a Pergine».

Sabato l'abbiamo vista al Melinda: benedizione dal palco, foto e dichiarazione di tifo a favore di Moreno Moser, promettentissimo corridore della aurea dinastia.
«Beh al Melinda non volevo mancare. La benedizione del gruppo ho visto che è bene accetta. Moreno? Lo conosco ancora poco. Ma mi pare un ragazzo molto a modo, gentile: ha accettato volentieri di farsi una foto assieme a me, dopo averla fatta con l'ex ct azzurro Alfredo Martini».

In Curia che ne pensano di don Laghi padre spirituale del ciclismo?
«Il Vicario generale approva, dato che lo faccio senza togliere tempo ed impegno alla sei parrocchie della Val dei Mocheni che seguo come mia, ovvia, principale occupazione. Ci mancherebbe. Alle corse vado quando sono libero e lo trovo un modo di fare testimonianza. Le dirò che oggi mi trova però un po' amareggiato su questo aspetto...».

Ah sì. E come mai don Laghi?
«Su Facebook è nato un gruppo che mi attacca. Mi critica dicendo, in poche parole, "fai il prete e pensa meno al ciclismo". Ci sono rimasto male. Io ho risposto solo "non giudicare chi non conosci" ed ho anche chiarito che non intendo più dire nulla su questo tema. Vedo con piacere che in poche ore alcuni grossi nomi sono già intervenuti in mia difesa...».

E di chi tratta?
«Basso, Visconi e Gibo Simoni hanno preso posizione».













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