Ciclismo, Trentin e Moser: asta tra i professionisti

Per il vincitore del Degasperi quasi fatta con la Quick-Step, la Liquigas flirta con Moreno


Luca Franchini


TRENTO. Giovedì si sono dati battaglia sul viale delle Fosse a Bassano, sul traguardo del "Degasperi", che ha celebrato per la quinta volta in stagione Matteo Trentin e offerto nuove certezze a Moreno Moser, bravo a propiziare la fuga decisiva a 7 chilometri dall'arrivo e poi a chiudere ottimo secondo.
Matteo ha colto l'ennesima perla di una stagione perfetta, nella quale ha centrato i tre obiettivi prefissati (Bolghera, Liberazione e Degasperi). Vittorie che non sono passate inosservate, tanto da portare ad un forte interessamento della Quick-Step di Tom Boonen, con la quale il borghigiano potrebbe firmare a breve. Per Moreno, invece, dopo lo stage in maglia Liquigas dello scorso autunno, potrebbe profilarsi un futuro (già a partire dal 2012) proprio alla ruota di Daniel Oss, Basso e Vincenzo Nibali.
Ieri intanto, smaltita la sbornia da Degasperi, le due "iene" del ciclismo trentino ci hanno fatto visita e si sono prestate ad un incalzante "intervista doppia" in perfetto stile "Le Iene": un faccia a faccia per raccontarsi ai lettori, tifosi di ciclismo e non.
Com'è nato l'amore per la bicicletta?
Matteo: da piccolo cadevo sempre e porto ancora in fronte i segni delle cadute. Mio padre mi ha messo in bici per "salvarmi la vita".
Moreno: a casa Moser si mangiava pane e ciclismo. Mi hanno messo in bici e... eccomi qua.
La prima vittoria?
Matteo: da giovanissimo in Veneto, ma ho pochi ricordi. Da giovane ho vinto tanto.
Moreno: da G5 ad Ossana, non su strada ma in mountain bike. La ricordo eccome: è stata la mia prima e unica vittoria nei 6 anni di categoria Giovanissimi.
La più bella?
Matteo: sicuramente il Gp Liberazione a Roma.
Moreno: il Gp di Felino, l'estate scorsa, davanti al campione del mondo Matthews e... a Matteo Trentin.
Un po' di vita privata, di passioni e interessi. La ragazza ideale: bionda o mora?
Matteo e Moreno: basta che piaccia. È uguale.
Corteggiare o essere corteggiati?
Matteo: corteggiare, ma se una ragazza mi corre dietro, certo non scappo.
Moreno: corteggiare.
Vino o birra?
Matteo e Moreno: birra.
Pub o discoteca?
Matteo: l'uno e l'altro, dipende dalla serata.
Moreno: meglio il pub.
Qual è il tuo genere musicale preferito?
Matteo: tutto fuorché l'elettronica pesante.
Moreno: un po' di tutto. Dal rock alla disco, da Jimmy Hendrix a Lady Gaga.
La canzone che canti sotto la doccia?
Matteo: meglio che non canti. Sono stonato come una campana.
Moreno: "Certe notti" di Ligabue. Fino allo sfinimento.
Auto dei sogni?
Matteo: la Ford Mustang.
Moreno: Ferrari 458 Italia, anche se nel bagagliaio non ci sta la bici.
Il posto più bello che hai visitato e quello che vorresti assolutamente visitare.
Matteo: Roma è fantastica. Da visitare gli Stati Uniti.
Moreno: Melbourne, vista lo scorso anno in occasione dei Mondiali under 23. Un viaggio da fare è il coast to coast negli States, magari con i compagni di squadra.
La casa dei sogni: una bella villa a...?
Matteo: a Cuba.
Moreno: un attico a New York. Meglio della villa.
Piatto preferito?
Matteo: pizza.
Moreno: sushi.
La materia preferita a scuola?
Matteo: la ricreazione.
Moreno: nulla, nemmeno ginnastica. Mi facevano fare corse da venti minuti, che tra l'altro mi facevano male per lo sport che praticavo.
L'ultima volta che hai pianto?
Matteo: difficilmente piango. Ho faticato a trattenere le lacrime dopo il successo al Liberazione, ma perché piangevano tutti.
Moreno: qualche lacrima ci scappa. L'ultima volta dopo la seconda vittoria a Castelfidardo, dieci giorni fa. Vedere il mio allenatore piangere mi ha commosso.
Cosa invidi all'altro?
Matteo: lo spunto in salita.
Moreno: la volata.
Un tuo pregio e un tuo difetto.
Matteo: dico sempre quello che penso, a prescindere da chi ho davanti. È un pregio e un difetto al tempo stesso.
Moreno: non so se è un pregio o un difetto, ma io sono un testardo, uno che fa sempre di testa propria. Non ascolto nessuno e forse questo è più un difetto.
Una cosa che ti piace del ciclismo.
Matteo: l'ambiente, la familiarità tra corridori. Si chiacchiera con tutti. In gruppo non ci sono nemici.
Moreno: al contrario di ogni altro lavoro, il ciclismo non è mai monotono. Ci sono sempre nuovi obiettivi e poi... dà soddisfazioni che nessun altro lavoro è in grado di dare.
Una cosa che non sopporti del ciclismo.
Matteo e Moreno: l'ipocrisia di tanti corridori e di chi ruota attorno a questo mondo, compresi alcuni tifosi. Se perdi è perché non ti alleni, se vinci è perché sei dopato.
Argomento preferito dai corridori in gruppo.
Matteo e Moreno: donne e auto: non c'è grande varietà.
Il tuo mito da bambino.
Matteo e Moreno: Pantani.
Il tuo mito di oggi.
Matteo e Moreno: Gilbert.
La corsa dei sogni?
Matteo: Fiandre o Parigi-Roubaix.
Moreno: il Giro d'Italia. La maglia rosa.
Tre desideri per il 2011.
Matteo: laurearmi in Scienze Motorie (mancano 8 esami), passare professionista e... una bella vacanza.
Moreno: vincere il GiroBio. Vincendo quello, riuscirei a realizzere anche gli altri due desideri.
Se non dovessi fare il corridore che lavoro ti piacerebbe fare?
Matteo: il preparatore atletico, ovvero quello per cui sto studiando.
Moreno: lo scorso anno avevo seriamente pensato di smettere e volevo iscrivermi ad architettura.
Ecco il profilo di due due ragazzi vivaci e tutto d'un pezzo. Matteo e Moreno. Il primo, Trentin, corridore da classiche e da pavé. Il secondo, Moser, uomo da corse a tappe. Gibo Simoni ha lasciato un vuoto, fino a qualche mese fa apparentemente incolmabile. Ora, senza dimenticare il promettente perginese Daniel Oss, abbiamo due buoni motivi per sperare. Due corridori per cui fare il tifo. Due talenti puri.













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