Calcio: il Trento affonda? Ecco i colpevoli

Pagelle ragionate di una situazione grave. Ma purtroppo non seria


Gianpaolo Tessari


TRENTO. La situazione è grave ma non seria. Il Calcio Trento naviga, anzi è pure sotto la linea di navigazione, in acque perigliose a dir poco. Eppure si tratta di una tragicommedia alla Fantozzi, con attori (e comparse) non tutte consapevoli della malaparata. Eccoli, alla luce di una pagella ragionata. Semiseria, come la situazione.
MARCO FATTINGER. Da un mesetto non è più presidente del Trento ma ne è ancora formalmente il proprietario. Le casse sono quasi a secco, la politica locale (che forse vagheggia la famosa "squadra Trentino provinciale") si dimostra sorda e cieca, quasi come il famoso destino cinico e baro. Fattinger non trova aiuti, però, nemmeno tra l'imprenditoria, deve continuare a sborsare di tasca sua e questa insicurezza si proietta sulla squadra che pare l'armata brancaleone. Voto:5..
UBER MANFREDINI. Come calciatore è stato, documenti alla mano, un grande. Come allenatore ha un curriculum molto meno brillante ma sulla panchina del Trento ha ballato una prima parte di stagione in stile tip-tap veleggiando primo in classifica. Quello che ci preme sottolineare, dopo il suo abbandono da mister, è la sitazione attuale. Un Uber orgoglioso che ci mette la facciam sedendo alla domenica sugli spalti del Briamasco, incurante degli sfottò dei tifosi che attendono soddisfazioni come il deserto la pioggia. Manfredini è in contatto con Vincenzo Iaquinta che, da mesi, dovrebbe (ma vorrebbe?) essere presidente del Trento. Un tira e molla su cui Uber si gioca la permanenza in società. Che non può durare ancora tanto. Voto 5.
RICCARDO MONTEFAMEGLIO. All'inizio era stato battezzato il Mago Silvan per aver messo assieme una compagine promettente e vincente spendendo la famigerata "pipa di tabacco". Ma alle prime difficoltà la squadra si è sciolta come neve al sole, sbertucciata su campi di paesoni di cui si fa fatica a ricordare il nome. Lavora come un ossesso, idee ne ha. Soldi da spendere pochi. Voto 6, di incoraggiamento.













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