È una Diatec stanca Che fatica con Berlino

Trento sbaglia troppo ma riesce a spuntarla (3-1)


di Maurizio Di Giangiacomo


TRENTO. E allora, qual è la vera Diatec? Quella capace di schiantare Macerata nella Supercoppa Italiana, o quella bella solo a metà del Mondiale per Club? «La seconda che hai detto», suggerisce la faticosissima vittoria di ieri sera su Berlino, nell’esordio in Champions League. Trento ha ricevuto male e attaccato appena meglio, ma sulla prestazione offerta dai bianchi di Serniotti non può non avere influito la stanchezza per la trasferta brasiliana. Insomma, Diatec da rivedere.

In cabina di regia ancora una volta Suxho, Serniotti preferisce Solè a Burgsthaler. In tribuna non c’è proprio il pubblico delle grandi occasioni e non c’è nemmeno il presidente Mosna, che in effetti qualche impegnuccio extrasportivo ultimamente lo ha... I pochi ma buoni del PalaTrento applaudono i loro beniamini terzi al Mondiale per Club di Betim, ma i tedeschi di Lebedew – buon collettivo, niente di trascendentale – non hanno nessuna intenzione di pagare dazio al blasone dei loro avversari. Berlino parte forte con Kromm – ex Modena, Verona e Padova – autore anche di un ace, Trento mette in campo cose buone con Suxho e Solè e meno buone quando Ferreira subisce il muro avversario, e così i tedeschi arrivano avanti (6-8) al primo time out tecnico e consolidano il proprio vantaggio (12-16) al secondo. Serniotti toglie Ferreira e mette Fedrizzi e lo schiacciatore trentino con tre begli attacchi raddrizza la barca Diatec (18-17). Nel finale di primo set si “sveglia” anche Sokolov: le bombe di Tsetso, la fortuna e Birarelli consentono a Trento di chiudere sul 25-20.

Ma la Diatec, stanca e poco ispirata, parte male anche nel secondo set, con Lanza e Fedrizzi murati, e Berlino che va al primo time out sull’8 a 4. Lo stesso schiacciatore trentino rialza la testa con un ace e una pipe (10-10), ma subito dopo Trento vive forse il suo momento più difficile, con la ricezione Diatec in tilt, Suxho inguardabile e i tedeschi alla seconda interruzione sul 13-16. Sul 21-16 Serniotti toglie l’americano e mette Sintini, ma è troppo tardi per cambiare l’inerzia del set (25-21).

Ferreira rileva Fedrizzi, Trento parte meglio (8-6) ma poi sbaglia quasi tutto lo sbagliabile e il set diventa uno snervante punto a punto che vede Berlino avanti al secondo time out tecnico (15-16) e la Diatec capace di spuntarla ai vantaggi (29-27). Trento continua a faticare, ma nel quarto sembra crederci un pochino di più: 8-7 al primo time out tecnico, addirittura 16-12 al secondo, con la superiore caratura tecnica che finalmente – tra mille orrori – torna ad emergere per il 25-21 finale.

@mauridigiangiac

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