Un barlume di luce per la Coop Primiero 

L’iter per superare l’abuso è avviato e poi si discute con Brocchetto: in assemblea si spera nella riapertura della nuova sede



PRIMIERO. È stata un’assemblea fra luci ed ombre e tante speranze quella svoltasi venerdì al teatro oratorio di Pieve Fiera di Primiero; i 135 soci della Famiglia cooperativa di Primiero presenti, su quasi 1.400 associati, hanno approvato il bilancio relativo al 2017 che, nonostante tutte le note vicissitudini, chiude con un risultato positivo di 98.308 euro anche se in calo rispetto al 2016 quando l’attivo era di 133.237 euro.

Naturalmente dell’articolata relazione della presidente Francesca Broch, la parte più attesa riguardava la possibile riapertura della nuova sede della cooperativa, inaugurata 6 anni fa e chiusa da 18 mesi per le sentenze del Tar di Trento e del Consiglio di Stato che hanno di fatto annullato tutte le licenze edilizie e commerciali rilasciate per la realizzazione dell’immobile di viale Piave dall’allora amministrazione comunale di Transacqua retta dal sindaco Marino Simoni.

Ecco il barlume di luce fatto intravedere dalla presidente Broch: «Nell'ultimo anno possiamo dire che la vicenda ha cambiato rotta: si susseguono due sentenze a nostro favore e i ricorsi di Brocchetto vengono respinti. Ma non c'è motivo di festeggiare - aggiunge Broch - ed infatti ci si mette a lavoro e come suggerito dal Consiglio di Stato viene presentato un nuovo piano di lottizzazione a marzo 2018, l'ennesimo piano ma aggiornato alle nuove delibere comunali e alle sopravvenute nuove normative provinciali. L'iter è comunque complesso, e la speranza di aprire inciampa su percorsi burocratici ad ostacoli ma necessari per una corretta predisposizione della documentazione urbanistica. Parallelamente si continua a parlare con Brocchetto: un dialogo mai interrotto ma che nelle ultime settimane e dopo due sentenze respinte inizia ad elaborare un piano condiviso ed è bene dire che ormai sembra inevitabile porre fine ai contrasti di vicinato, poiché la minaccia continua di nuovi appelli in giudizio non aiuta a lavorare serenamente».

Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del presidente del Sait, Renato Dalpalù, che ha confermato i contanti con Brocchetto, definiti in questa ultima fase molto proficui ma non definitivi e ha espresso la convinzione che bisogna giungere ad un accordo con Brocchetto e attendere il completamento dell’iter burocratico in Comune di Primiero San Martino di Castrozza che si è impegnato a deliberare sul nuovo piano di lottizzazione presentato dalla società, cui compete, “Primiero sviluppo” nel febbraio scorso, in modo da procedere poi al rilascio delle nuove licenze edilizie e commerciali al fine di riaprire il punto vendita di viale Piave.

A confermare il lavoro che sta portando avanti il Comune è stato il vice sindaco Paolo Secco: «Abbiamo trovato una “road maps” (il percorso migliore) per giungere poi alla riemissione degli atti annullati dal Consiglio di Stato e cioè approvare un piano di lottizzazione e riemettere le concessioni edilizie e quant’altro per poter poi di nuovo esercitare quelle attività che allo stato attuale mancano di ogni concessione. Stiamo aspettando un ultimo pare della commissione urbanistica della Provincia per poi passare alla delibera di giunta, che deve essere molto specifica; al quel punto bisogna che il progettista della società ripresenti tutta la documentazione aggiornata per avere la concessione edilizia. L’ultimo passaggio è il versamento di oneri, piuttosto importante, (circa 200 mila euro, ndr) e quindi possono essere rilasciate le licenze per riaprire le attività. Non voglio dare date - ha concluso Paolo Secco – perché di date ne abbiamo date troppe». (r.b.)















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