Silvelox a rischio per un cavillo Inps 

Chiesta la restituzione degli sgravi contributivi all’azienda di Castelnuovo, che ricorre al Tar: ora deciderà la Consulta


di Marika Caumo


CASTELNUOVO. «Ecco come l’Italia della burocrazia affossa lo sviluppo industriale». È uno sfogo amaro quello di Silvano Lamberti, presidente di S.E.I.P Srl, l’azienda bresciana che nel 2015 ha salvato, acquisendola, Silvelox Spa e i suoi dipendenti. E che ora, per la divergenza nell'interpretazione di una norma, rischia di vanificare quanto fatto in questi anni mettendo in discussione la continuità aziendale. Sostiene infatti l’Inps che l’azienda di Castelnuovo non aveva diritto a fruire degli sgravi contributivi, e batte cassa. Lettura non condivisa dal Tribunale di Trento, a cui si è rivolta, che ha rimesso la decisione alla Corte Costituzionale.

I fatti. Tre anni fa, in piena crisi economica, un accordo raggiunto in extremis tra la S.E.I.P. Srl, Provincia, Trentino Sviluppo e sindacati, ha permesso tramite la NewCo Silvelox Europe Spa, che fa capo a S.E.I.P, di salvare la storica Silvelox che allora occupava 88 persone. Ad oggi sono 67 i lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. «L’assunzione del personale è stata possibile anche grazie alle norme sugli sgravi contributivi di cui alle Leggi Stabilità 2015 e 2016», ci spiegano. L’azienda ha utilizzato il Jobs Act, che prevedeva che chi faceva nuove assunzioni a tempo indeterminato in un certo lasso di tempo poteva fruire per 3 anni dell’esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali Inps e Inail. Ciò purché, durante il semestre antecedente la nuova assunzione, i dipendenti non fossero stati occupati con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato presso qualunque datore di lavoro.

«A causa di una discutibile lettura della disposizione normativa, l’Inps di Trento ha ritenuto che S.E.I.P. Srl non avesse il diritto di beneficiare dei predetti sgravi contributivi, necessari per la ripresa dell’attività lavorativa ormai interrotta da molti mesi per la crisi di Silvelox (fallita nell’aprile 2016) e per la creazione di nuovi posti di lavoro», ricordano dall'azienda. Il cavillo interpretativo sta nel fatto che i dipendenti assunti che facevano parte di Silvelox erano inoccupati anche se non formalmente dimissionari o licenziati, e per questo Inps considera che ci sia continuità. «Inps ritiene che per escludere una società dalla fruizione degli sgravi contributivi sia sufficiente la circostanza che nel semestre antecedente la nuova assunzione un lavoratore sia anche solo formalmente assunto con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Ciò, sempre secondo l’Inps, a prescindere dal fatto che presti o meno attività lavorativa, in quanto sospeso in Cigs a zero ore per cessazione dell’attività, e che lo stesso sia anche contestualmente assunto da un’altra società con contratto di lavoro a tempo determinato full-time», proseguono da Silvelox. E aggiungono: «Inps non valuta nemmeno il fatto che il lavoratore non possa mai più riprendere a svolgere attività lavorativa per il suo formale datore di lavoro, che in questo caso era una società che non aveva oggettivamente alcuna possibilità di riprendere l’attività e che in pochi mesi è stata dichiarata fallita».

La questione è ovviamente andata per le vie legali. In tal senso il giudice del Tar di Trento ha stabilito che, a prescindere dallo stato del diritto, Silvelox Europe ha posto in essere nuove assunzioni a tempo indeterminato apportando beneficio a lavoratori inoccupati e che quindi avrebbe meritato di godere dell’agevolazione. Ma, non ritenendo possibile superare un dato normativo che sembrerebbe ostare a questa soluzione, ha rinviato il caso alla Corte Costituzionale. Nel caso in cui quest’ultima appoggiasse la lettura dell’Inps, per l’azienda si affaccerebbe un duro periodo: l’importo richiesto è molto ingente, troppo per una realtà industriale che oggi impiega 67 persone e che faticosamente sta cercando di riemergere da una storia recente a dir poco turbolenta. «Sono sconcertato di come il sacrificio e l’impegno profuso per creare valore e occupazione, a partire dalle istituzioni tramite l’assessore Olivi e Trentino Sviluppo, rischi di venire vanificato adesso da assurdi cavilli burocratici e da chi, come l’Inps, dovrebbe essere la prima interessata a ricevere contributi per molti anni da aziende che crescono e assumono», afferma il presidente della capogruppo Seip e di Silvelox Europe, Silvano Lamberti.

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