«Non lasciamo soli gli imputati» 

Mori, il 14 marzo processo a chi occupò il municipio. Appello della Tribù delle Fratte



MORI. Oggi cade il secondo anniversario dell’occupazione dell’ufficio del sindaco di Mori al culmine della protesta contro la costruzione del vallo-tomo lungo. Per l’occasione – e in vista del processo che partirà il 14 marzo – la Tribù delle Fratte (variegato gruppo di oppositori comprendente gli occupanti del municipio) torna a farsi viva: «Il 31 gennaio di due anni fa – si legge nel documento – a Mori è successo qualcosa di insolito. Dopo averne discusso in assemblea, un gruppo di persone ha occupato l'ufficio del sindaco per tutta la giornata. Lo scopo dell'azione condotta dalla Tribù era spingere amministrazione comunale e protezione civile a mettere fine alla situazione di totale insicurezza in cui si trovavano gli abitanti di via Teatro e gli operai. Con il diedro che, stando alla perizia commissionata dalla Provincia, poteva cadere da un momento all'altro e il freno rappresentato dalle fratte spianato dai lavori, il pericolo era al massimo. La politica fece orecchie da mercante, arroccata nelle proprie decisioni irresponsabili, incurante non solo di un paesaggio incantevole ma anche della sicurezza collettiva. Come al solito il conto lo si vuole presentare a chi ha osato protestare con cuore e con coraggio. Il 14 marzo comincerà il processo contro undici appartenenti alla Tribù per l'occupazione del municipio. Ci sono momenti nella storia in cui bisogna scegliere se un principio di giustizia (e di precauzione) vale più della legge, o se per rispetto di quest'ultima si deve abdicare alla propria coscienza. Quattrocento persone, che qualche giorno dopo sfilarono in una fiaccolata, si sono schierate con quel gesto di giustizia. È innanzitutto a quelle persone che chiediamo di non lasciare soli gli imputati. Da parte nostra, possiamo assicurare che quel gesto continueremo a rivendicarlo, fuori e dentro le aule di tribunale». (m.cass.)













Scuola & Ricerca

In primo piano