Folgaria, Forrer replica: «Prima di noi, un disastro» 

Il sindaco rigetta le accuse di immobilismo: «Stiamo realizzando molte opere» E sulle dimissioni di Pergher e Tezzele: «Lei coerente, lui troppo personalista» 


di Fabio Marzari


FOLGARIA. Walter Forrer non poteva lasciar passare sotto silenzio la sequela di accuse ricevute in Consiglio e i commenti che hanno accompagnato le dimissioni dei due consiglieri. Racconta come ha trovato lo stato dell'arte in comune, i programmi delle opere e i loro finanziamenti. Non accetta di essere tacciato di immobilismo. «Le cose concretizzate - attacca - sono molte ed è errato marchiare questa amministrazione come immobile. La realtà che ci siamo trovati di fronte al nostro insediamento era a dir poco disastrata. Alcuni immobili non venivano curati da decenni. Si passava dal degrado delle strutture pubbliche alla necessità di reperire i fondi necessari agli interventi su di esse. Cito il piano asfalti, per non dire del risanamento della piscina e della sala 350. Così come la messa in sicurezza dell'ingresso dell'Asilo, il risanamento della Scuola media, il recupero e l'abbellimento di piazza Marconi. Che dire della sede dell'Apt, dell'insonorizzazione del Palaghiaccio, i loculi ossario della chiesa, la sede di Promo Costa, i marciapiedi e non per ultima la piazza di Carbonare. Che, appunto, faceva parte del nostro programma "un paese una piazza", con la quale vogliamo dare decoro al luogo circostante la chiesa e a un contesto paesano che è uno dei primi biglietti da visita per chi arriva sull'altopiano. Tutte queste opere sono realizzate o appaltate o in fase di appalto. Se questo è immobilismo... Il nostro "cambiamento" prevedeva innanzitutto di dare maggior importanza al territorio e a chi lo vive. Parliamo ora di dipendenti, molti di essi si spendono oltre misura, vi sono difficoltà amministrative tra le quali avere risposte operative per la qualificazione del personale o soluzioni per risolvere varie problematiche che attengono ai servizi. Da tempo sono in affanno, abbiamo progetti approvati dalla Giunta ancora nel dicembre 2017 e devono ancora essere appaltati. Alcuni assessori hanno inviato ai vari uffici oltre 50 mail, senza avere risposta. Ovviamente il cambiamento che è elemento comune della maggioranza troverà compimento nell'arco del quinquennio, ma fin da subito sono state elaborate le azioni politiche che serviranno a restituire Folgaria ai cittadini, anziché ai gruppi di potere. Prendiamo atto che due consiglieri sono passati al gruppo misto. Lucia Pergher è di sicuro coerente con le proprie idee che non ha mai nascosto alla maggioranza. Ha sempre presentato una ferma decisione su tematiche quali la comunicazione e un radicale cambiamento. Diverso il caso di Marcello Tezzele. Dalla sua elezione alle dimissioni ha sempre prodotto tanto fumo e poco arrosto. Comunque la Giunta aveva deciso di dargli fiducia, ma fin dall'inizio dimostrava poca "onestà" con il gruppo e di operare in maniera personalistica. Esercitava le deleghe al bilancio e alle frazioni, ma il suo coinvolgimento è sempre stato marginale. All'insaputa della Giunta interferiva nelle deleghe e competenze degli altri assessori. Menava vanto per l'iniziativa dell'Albergo diffuso, pur sapendo che esso era nato per stimolo del sindaco, mettendo in secondo piano il Comune e la stessa Proloco. Questa situazione ha indotto sindaco e giunta a chiederne le dimissioni da assessore. La maggioranza preferendo mostrare alla popolazione un clima sereno e positivo ha sempre mitigato le difficoltà. Siamo comunque convinti che le continue critiche non siano costruttive, anzi sono dannose per l'immagine stessa del paese. Un esempio: imputare a negligenza la tardiva sospensione dei lavori, avvenuta a stagione iniziata, è ingiusto se si pensa che nel solo maggio vi sono stati ben 22 giorni di pioggia con relativo blocco dei cantieri. Noi preferiamo rimanere nell'ambito di comportamenti il più possibile costruttivi. Concludo garantendo che i componenti della Giunta hanno sempre fornito presenza ed impegno costanti e continuerano a farlo».

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