«Andiamo a vivere da soli» 

A Villa il progetto “Co-housing. Io cambio status”: un appartamento per i giovani 



VILLA LAGARINA . Due anni in appartamento assieme per uscire dalla casa dei propri genitori e non farvi più ritorno. Da qualche settimana Alessandro Baldessari, Giulia Simoncelli, Erica Iannielli, Giovanni Maffei e Martina Palumbo condividono l'appartamento al secondo piano di uno dei condomini di via Donizetti, costruiti per la vicina cartiera e ora di proprietà della curia che ha messo a disposizione un appartamento per il progetto "Co-housing, io cambio status", promosso dall'agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili. Provengono dalla Vallagarina, ma anche da Pinzolo e Pergine, hanno un'età compresa tra i 22 e i 29 anni, per un periodo massimo di due anni pagheranno un affitto agevolato (100 euro al mese, circa un terzo del prezzo di mercato) e impareranno le regole della convivenza e a cavarsela da soli senza l'aiuto dei genitori. Nel loro percorso saranno accompagnati da alcune figure di supporto che aiuteranno loro a orientarsi al mondo del lavoro e sviluppare una coscienza civica. In cambio i ragazzi dovranno interagire col territorio ed essere attivi in diverse azioni di volontariato. In primis dovranno essere d'aiuto agli inquilini del palazzo in cui abitano e, successivamente, saranno di supporto alle attività della fondazione Famiglia Materna, secondo le loro capacità, le loro attitudini e i propri obiettivi. I ragazzi fanno parte dei 50 co-houser che sono stati selezionati dalla Provincia per partecipare al progetto sperimentale e che coinvolge anche altre realtà del territorio. In questo caso la scelta è ricaduta su Villa per le dimensioni del paese: in un raggio più ristretto si pensa che sarà più facile per i 5 giovani interagire con i residenti e diventare poco alla volta un valore per il territorio. Una cosa che più difficilmente succede nelle città di dimensioni maggiori, dove il tessuto sociale è più eterogeneo: "Saranno due anni ma magari anche meno - ha spiegato il dirigente dell'agenzia per la famiglia Luciano Malfer - la nostra speranza è che nel corso di quest'esperienza possano trovare un lavoro che garantisca loro una condizione economica soddisfacente e magari un compagno o compagna di vita con cui condividere un loro appartamento. Questo gruppo ha un'età media di quasi 26 anni, mentre la media nazionale di chi esce di casa è sui 32. Non si tratta, come spesso viene equivocato, di assistenzialismo, con questo progetto vogliamo fornire ai ragazzi gli strumenti per una loro autonomia, le informazioni e tutto quanto serve per trovare la loro strada nella vita". (pa.t.)

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