Zanoni scommette tutto su LaVis

Per guidare il gruppo il manager è pronto a lasciare la Camera di commercio



TRENTO. Appena riconfermato commissario straordinario della LaVis fino ad ottobre, l'ingegner Marco Zanoni, sembra aver deciso cosa vuol fare da grande e tra i tanti incarichi che ricopre, punta deciso ad assumere le redini del gruppo vinicolo. Voci sempre più insistenti lo vogliono pronto a lasciare il suo ruolo di segretario generale della Camera di commercio, dove il rapporto con il presidente Dalpez è arrivato al punto di rottura.  Nelle consuete riunioni del lunedì in Camera di commercio, è stato lo stesso Adriano Dalpez a porre sul tavolo la questione dei tanti ruoli di Zanoni che sottrarrebbero tempo ed energie al suo impegno di segretario generale. «Devi decidere cosa vuoi fare», è il senso della «strigliata» che il presidente non ha risparmiato a Zanoni.  Il manager, fedelissimo di Dellai, si sta dividendo tra molteplici incarichi: oltre al suo lavoro di segretario generale in via Calepina (dal 1º luglio 2006), dal 2009 è vicepresidente di Trentino Marketing e soprattutto, dal settembre 2010, è commissario straordinario della LaVis, nominato da Dellai per salvare la cantina dal fallimento, sistemare i conti e rilanciare il gruppo.

L'incarico gli è appena stato riconfermato fino ad ottobre. Ma il manager - dicono i beninformati - sarebbe pronto al grande salto: diventare in autunno, quando scadranno i termini del commissariamento, amministratore del gruppo.  Lo scorso dicembre, con 5 voti contrari, i soci della cooperativa hanno approvato un bilancio da 86,4 milioni di euro: i conti della cantina e quelli di tutte le affiliate hanno chiuso in positivo il che fa sperare in un graduale ridimensionamento del debito che, secondo il piano di rientro presentato dai commissari, dovrebbe scendere nel 2012 a 56 milioni, nel 2013 a 48 e nel 2014 a 31. Da quando è cominciato il mandato di Zanoni ci sono però state anche le contestazioni dei soci sulle liquidazioni delle uve, le proteste sulla trasparenza dei bilanci, i dubbi sulle forzature per la dismissione dell'area Girelli. Alla LaVis c'è chi sostiene che «finora siamo solo alle promesse e l'unica certezza è che si sono spennati i soci».

Far risorgere un gruppo messo al tappeto dai debiti sarà impresa difficile, ma il manager la considera la sua personale scommessa. Tanto che si sarebbe già messo al lavoro per costruire una propria «squadra» di fiducia, pescando anche da Trentino Marketing (di cui è vicepresidente) a cui avrebbe «scippato» la responsabile delle risorse umane per portarla con sè alla LaVis già dalla primavera. Un passaggio questo che avrebbe creato forti malumori dentro la controllata della Provincia.  Intanto alla Camera di commercio tira già aria di cambiamenti. Se Zanoni lascerà per l'avventura della LaVis, si libererà il suo posto di segretario. Al quale potrebbero ambire in molti, ma soprattutto Mauro Leveghi, vicesegretario della Camera di commercio e direttore dell'Accademia d'impresa, l'azienda speciale della Cciaaa che si occupa di formazione. Diversamente da Zanoni, Leveghi può contare su un ottimo rapporto con il presidente Dalpez e su una rete di rapporti costruita anche nel corso della sua carriera politica.













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