VOLLEY: TRENTO TRICOLOREMosna abbraccia centinaia di tifosi: «Ed ora via, verso l'impossibile»

Tutti lo chiamano, tutti lo vogliono. Che soddisfazione premiare i suoi da presidente di Lega, dopo che lo scorso anno aveva dovuto consegnare quel trofeo a Cuneo. Ma il presidente guarda avanti


Daniele Loss


ROMA. "Presidente posso abbracciarla?" Ieri Diego Mosna se l'è sentito ripetere almeno 1000 volte. Più o meno i tifosi della curva Gislimberti li conosce tutti quanti. E chi non è mai stato al PalaTrento perché tifa gialloblù ma è di Roma gli confida: "Presidente sono sua amica di facebook". Lui sorride, si presta all'abbraccio. Tutti lo chiamano, tutti lo vogliono. Che soddisfazione premiare i suoi da presidente di Lega, dopo che lo scorso anno aveva dovuto consegnare quel trofeo a Cuneo.
Lo mettono in posa per la foto di rito assieme a Rado Stoytchev (che viene quasi stritolato in un abbraccione galattico), all'assessore provinciale Mellarini e al sindaco di Trento Andreatta. Il trofeo lo tiene però lui (e ci mancherebbe!), ne morde il bordo superiore e confida "Me la mangio questa Coppa". Con un sorriso grande così, che va da Dubai a Roma, passando per Bolzano.
Presidente Mosna, che fa adesso: smette?
"Come scusi?"
Beh fare meglio di così è impossibile, quindi...
"E' vero, è vero. Fare meglio teoricamente non si può, ripetersi sarà terribilmente difficile ma, chissà, che non si riesca a far diventare possibile anche l'impossibile. Qualcosa di storico l'abbiamo già fatto comunque: questa "tripletta" è incredibile".
E per fortuna che Cuneo era la vostra bestia nera...
"Si dice che non esistono le partite perfette. Beh, quello di oggi è stato un match che rasenta la perfezione. Dall'inizio alla fine".
La pressione era tanta alla vigilia.
"Tanta? Tantissima! Avevamo perso le ultime due finali, giocavamo contro una squadra che nelle ultime tre confronti "secchi" ci aveva sconfitto e quindi non era facile scedere in campo con la testa giusta. Ci siamo riusciti, ma non è stato un caso. Questa partita è stata preparata magnificamente dal punto di vista tecnico-tattico, ma anche psicologico. L'ho già detto e lo ripeto: siamo stati perfetti, nonostante le difficoltà del caso".
Campioni del Mondo, Campioni d'Europa e adesso pure Campioni d'Italia: Tre vittorie fantastiche. Le chiediamo di sceglierne una, anche se non è facile.
"Ovviamente sempre l'ultima e quindi dico questa".
Cosa le viene in mente in questo momento?
"La prima partita in assoluto in serie A1 di questa squadra. Era il 2000, il giorno esatto non me lo ricordo. Battemmo Padova per 3 a 2 e a fine anno conquistammo una soffertissima salvezza. Poi, piano piano e con grandi sacrifici, siamo cresciuti e oggi siamo qui a festeggiare il nostro secondo scudetto, dopo una stagione semplicemente meravigliosa E' stata un'escalation lenta (ma non troppo, ndr) e inesorabile, frutto di una programmazione attenta da parte della società".
E se fosse andata male?
"Che domanda in questo momento... Se fosse andata male sarebbe stata un'enorme delusione, ma abbiamo vinto. Questo conta. Solo questo".

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