Violentò una bambina di 10 anni: condannato

Sette anni di reclusione al bosniaco accusato dalla ragazza che oggi ha vent’anni Lui era ospite della famiglia e per 5 mesi abusò della piccola, nel silenzio dei genitori



TRENTO. Per cinque lunghissimi mesi ha abusato di una bambina di soli dieci anni, violentandola pressoché ogni sera. Ma lei era troppo ingenua per capire cosa stava accadendo ed ha raccontato tutto solo dieci anni più tardi, quando era tardi per catturare il colpevole, resosi nel frattempo irreperibile. Ieri l’uomo è stato condannato a sette anni di reclusione dal collegio presieduto dal giudice Guglielmo Avolio e composto dai giudici a latere La Ganga e De Donato.

Il protagonista negativo di questa terribile storia, N.D. , un bosniaco che oggi ha 44 anni, era giunto in Italia una decina di anni fa ed era stato assunto da una ditta edile della Valsugana, condotta da un kosovaro. Il quale aveva fatto in modo di ospitare il nuovo dipendente N.D. a casa di suo fratello. Una situazione familiare un po’ anomala, dato che sotto lo stesso tetto vivevano, a seconda dei periodi, sette o otto persone. Era il 2003 e una sera di ottobre N.D., approfittando della distrazione dei familiari, si introdusse nella stanza della ragazzina, che allora frequentava la quinta elementare e iniziò a molestarla, fino a consumare con la nipote del suo datore di lavoro un rapporto sessuale completo. Da allora e fino all’aprile del 2004, quasi ogni notte N.D. andava «a trovarla», come dieci anni dopo ha raccontato la ragazza agli assistenti sociali.

Ma N.D. non si accontentava di abusare della bambina. Ebbe modo di vantarsene con il fratello maggiore della ragazzina. Il quale, allarmato, raccontò tutto ai genitori. E qui sta l’aspetto forse più torbido dell’intera vicenda: né il padre né la madre della bambina ebbero una reazione apprezzabile. Non dissero nulla, neanche in famiglia. Non si preoccuparono di chiedere spiegazioni tanto alla bambina che al loro ospite, tanto meno di denunciarlo all’autorità giudiziaria.

La bambina, oltre tutto, rimase incinta e patì un aborto spontaneo. A questo punto la palla passò ai servizi sociali, a cui la bambina si era avvicinata dopo essersi allontanata dalla famiglia d’origine.

Ma la terribile vicenda uscì solo nel 2010, quando la ragazza, ormai diciassettenne, vide in televisione un film che aveva per tema la violenza sessuale. Un racconto per immagini che le risvegliò la coscienza. Solo allora realizzò cosa le era capitato, e dopo molti turbamenti ne parlò con gli assistenti sociali. I quali segnalarono il racconto alla magistratura e N.D., che nel frattempo aveva fatto perdere le proprie tracce, venne denunciato per violenza sessuale su minore. Un reato gravissimo, consumato in un particolare ambito familiare che ha lasciato sopire per quasi dieci anni quei cinque mesi d’inferno. Fino a ieri, quando l’orco, seppure con ritardo, è stato condannato

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