IL CASO

Vigili antidegrado, graduatoria agli sgoccioli: nessuno vuole lavorare in piazza Dante

«Difficile pattugliare piazza Dante se sei assunto a tempo». Il Comune farà un nuovo concorso ma solamente nel 2019 



TRENTO. La graduatoria del “vecchio” concorso per vigili, risalente ad un anno e mezzo fa, è agli sgoccioli: ma il posto di poliziotto urbano, quello che li arruolarsi nella famosa “pattuglia antidegrado”, allora era a tempo determinato. Il prossimo garantirà invece il molto più appetibile posto fisso. Ma, perché c’è un ma, il Comune si è detto pronto ad indirlo solo per l’inizio dell’anno prossimo, per il 2019.

E nel frattempo? «Il fatto è che in piazza Dante, con le attuali dotazioni e con la preparazione che abbiamo, non ci vuole andare nessuno. È considerato un postaccio e non è un caso che tra i 20 ed i 30 elementi che avevano trovato il posto nella pattuglia “antidegrado” abbiano salutato e se ne siano andati via anzitempo» osserva un vigile che conferma uno spaccato che si era comunque materializzato con chiarezza in questi mesi.

Quale? La chiamata a tempo parziale, in un lavoro che richiede sacrificio e dedizione (e che porta in dote anche una certa dose di rischio) non è considerata appetibile. O, in altre parole, lo è sino a quando non si trova qualche cosa di meglio: «Certo, questo lo sapevamo già. Ma noi avevamo avuto due anni fa dalla Provincia risorse solo per dei contratti a tempo parziale. Già in quell’occasione si erano presentate 600 persone. È ovvio che questa volta, quando offriremo un posto fisso, prevediamo di avere molta più gente interessata a parteciparvi. Per questo dovremo prepararlo bene e per farlo serve tempo» osservava l’altro giorno in Consiglio comunale il sindaco Alessandro Andreatta.

Di fatto la pattuglia, sin dal suo esordio, non ha avuto vita facile. Ed è chiaro che, anche con un diverso inquadramento economico, non potrà comunque diventare la panacea perché l’ordine pubblico, come è noto, non spetta comunque alla polizia municipale, anche se formata per questo scopo.

Rimane il tema dell’integrazione delle diverse forze dell’ordine, con polizia e carabinieri a fare repressione, mentre la polizia locale sarà impiegata in un ruolo di controllo.

Andretta ha ribadito che i 24 poliziotti di quartiere continuano, durante il giorno, un proficuo lavoro in collaborazione con il cittadino, mentre nelle ore serali e notturne le pattuglie si muovono in auto. Resta il tema del presidio fisso, sollecitato da Rossi e messo come condizione al Comune per ottenere il finanziamento. Se ne parla da anni e, si assicura, i tecnici ora lo stanno studiando.

(g.t.)













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