Viale Verona: task force dei commercianti 

Dopo la rapina alla Loner gli esercenti si organizzano: una rete di sorveglianza tra vicini contro furti e danneggiamenti



TRENTO. Una rapina, lunedì sera, un cacciavite “abbandonato” nella serratura di una pizzeria durante un tentativo di scasso e ancora, furti all’erboristeria e ai danni del bar della stazione di servizio. Ora i commercianti di viale Verona hanno detto basta. Oltre a telecamere e sistemi di allarme, altri occhi attenti vigileranno su questa parte della città: sono quelli di chi ci lavora e di chi ci vive.

«Abbiamo organizzato una rete di reciproca sorveglianza fra di noi, esercenti di viale Verona. Ognuno si impegnerà a segnalare eventuali comportamenti sospetti o strani movimenti lungo tutta la via. Siamo in 35, in totale, 35 esercenti; a breve contiamo di completare l’adesione alla proposta che conta già numerosi “iscritti”».

A parlare è Marco Santini, consigliere comunale e proprietario, da dieci anni, della lavanderia Loner di viale Verona a Trento, mentre esce dalla Questura. Ieri mattina è scattata la denuncia per la rapina che, martedì sera, aveva visto vittima una sua dipendente, una cinquantenne trentina.

Erano le 19.30 quando la donna stava per chiudere la lavanderia. Avviatasi verso la porta, d’improvviso, nascosti dietro le piante in ingresso, nel locale sono entrati due uomini. Erano a volto scoperto, oltre la quarantina, più vecchio uno dell’altro, il volto scavato dal tempo. Pelle chiara, capelli castani, giubbotto nero, non avevano detto una parola. Mentre uno stava sulla porta a fare da palo, l’altro spingeva la donna, con una mano, dietro la cassa. L’altra mano il malvivente l’aveva in tasca. Impossibile, per la donna, tentare di opporsi all’azione, con la premessa di quella mano celata che poteva nascondere chissaché. Il malvivente, dopo aver spinto la donna dietro la cassa, gliela aveva fatta aprire. La donna aveva preso parte del denaro in essa contenuto, ma non era abbastanza. Il rapinatore voleva di più: ha preso, egli stesso, il cassetto (gli spiccioli finiti ovunque sul pavimento) e si è impossessato di tutto l’incasso, 1000 euro; poi, con il complice che faceva da palo, si è dato alla fuga. Tutto è accaduto in un minuto. Sul posto, dopo l’allarme, le Volanti della Polizia. Le loro indagini sono serrate. La ricostruzione della rapina, da parte della vittima, si è tradotta in una denuncia. «Due giorni prima le dipendenti avevano notato strani movimenti, attorno all’esercizio. Per questo, martedì mattina, mi ero subito attivato. Un caso, un collegamento? Non so, fatto sta che negli stessi giorni, a un nostro fornitore, dal furgoncino, erano stati rubati giacca e cellulare» ricorda Santini. «Anche per questo, noi esercenti, abbiamo deciso di intervenire». La sicurezza e la prevenzione degli illeciti passano ancora una volta anche attraverso la mobilitazione dei cittadini, chiamati a segnalare alle forze dell’ordine comportamenti o fatti che possano destare sospetti o preoccupazione. (f.q.)













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