Via Spalliera, 5 indagati per la frana

Chiusa l'inchiesta per il crollo che travolse una casa sulla collina



TRENTO. Dopo verifiche e perizie, sono cinque gli indagati per il crollo della casa di via Spalliera che all'inizio di febbraio del 2008 fu centrata da un masso di circa 200 metri cubi che si era staccato da un cantiere sul retro dell'edificio. Le tre sorelle Pedrotti che lì avevano passato tutta la loro vita si salvarono anche nel luglio scorso una (Noemi) è morta. Ora con l'avviso di conclusione indagini per i procuratori Marco Gallina e Maria Colpani questi sarebbero i colpevoli.
Aldo Filippi (amministratore della Saf costruzioni e committente dei lavori), Emanuele Paris (titolare dell'Alpenscavi, l'azienda che stava lavorando nel cantiere incriminato), Silvio Zeni (ingegnere e coordinatore della sicurezza), Paolo Pergher (geologo) e Marco Carli (architetto). Per tutti loro questo avviso potrebbe essere l'anticamera del rinvio a giudizio. L'accusa che accomuna tutti è quella di frana colposa e lesioni personali colpose. Le posizioni dei cinque indagati sono intrecciate ma diverse. Al geologo Pergher si imputa una carenza nella relazione geologica che, in fase esecutiva, non avrebbe tenuto conto della necessità di stabilizzare il fronte dello scavo. Al direttore dei lavori si imputa invece di non aver nominato un geologo che, anche in fase esecutiva, seguisse lo scavo in una zona così delicata. Il committente è invece sotto accusa per aver avuto un comportamento che ha portato a sottovalutare l'effettiva condizione di instabilità del fronte di scavo. Il coordinatore della sicurezza è accusato di aver omesso di verificare che fosse nominato un geologo che garantisse la corretta esecuzione dei lavori. Inoltre avrebbe consentito delle modifiche sulla geometria del fronte di scavo con l'eliminazione dei gradoni. Infine il titolare della Alpenscavi è accusato di aver modificato la geometria di scavo rispetto a quello che era il progetto originario arrivando così all'eliminazione di quei gradoni che avrebbero favorito una maggior stabilità. Inoltre è accusato anche di non aver compiutamente definito un piano operativo di sicurezza. Per tutti anche l'accusa di aver provocato lesioni e due delle tre sorelle Pedrotti.

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