Via libera agli uffici giudiziari regionali

Il testo della delega approvato dalla Commissione dei 12. Per 2 anni il personale potrà scegliere di tornare in capo allo Stato


di Chiara Bert


TRENTO. Primo via libera agli uffici giudiziari «regionali». Circa 350 i lavoratori coinvolti, che per due anni dal passaggio di ruolo alla Regione avranno la possibilità di tornare in capo allo Stato. Circa 30 milioni il costo dell’operazione. Ogni modifica degli uffici giudiziari potrà avvenire solo con un’intesa tra lo Stato e la Regione: non potrà accadere dunque, per esempio, che lo Stato decida unilateralmente la chiusura di un tribunale senza un accordo con la Regione. Ecco alcuni dei punti qualificanti della delega che assegna alla Regione - ma con la possibilità di sub-delega alle due Province di Trento e Bolzano - la competenza sul personale amministrativo degli uffici giudiziari. Ieri la Commissione dei 12 ha approvato (con due voti contrari, Brunhilde Platzer e Franca Penasa, e un astenuto, Gianfranco Zanon) il testo base della norma di attuazione, primo passaggio di un iter che ora prevede di incamerare i pareri finali dei vari ministeri e poi tornare in commissione, verosimilmente entro gennaio, per il voto finale. Lorenzo Dellai, presidente della commissione, è soddisfatto: «Si tratta di una norma molto complicata perché la materia è delicata. Il passaggio di oggi ha un valore politico molto forte perché mentre si mettono in discussione le autonomie, noi dimostriamo invece di essere un’autonomia matura ed esigente, che si fa carico di maggiori responsabilità anche se significa affrontare una strada impervia».

Dal punto di vista politico, l’Alto Adige (e la Svp) incassano il via libera alla possibilità di una sub-delega dalla Regione alle due Province di Trento e Bolzano, condizionata però ad un’intesa con il Ministero della giustizia. «Una possibilità dal valore politico, visto che era importante per Bolzano», chiarisce Dellai. Anche se proprio ieri mattina, nella sua relazione sul bilancio 2015 della Regione, il presidente Ugo Rossi aveva citato la delega sugli uffici giudiziari parlando una nuova competenza di una Regione da difendere, «un’occasione importante per migliorare l’efficienza della giustizia». Sul fronte del personale, il punto più significativo riguarda la possibilità per i dipendenti degli uffici giudiziari che passeranno dallo Stato alla Regione, di conservare per due anni - dal momento del passaggio di ruolo - la possibilità di chiedere il ritorno nei ruolo dello Stato. Una clausola a tutela soprattutto del personale che proviene da altre regioni d’Italia. Accogliendo la richiesta che era venuta dai magistrati nella loro audizione, la norma prevede che i massimi dirigenti degli uffici giudiziari (in totale sono quattro) restino in capo allo Stato: «Personalmente sarei stato favorevole ad un passaggio totale del personale alla Regione - spiega Dellai - ma in questa fase ci sono ragioni di tipo giuridico-costituzionale che hanno consigliato questa soluzione».













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