Upt, oggi l’azzeramento dei vertici. Guida a Gilmozzi

TRENTO. A dieci giorni da una sconfitta elettorale cocente, l’Upt oggi riunisce i propri organismi di partito per un’analisi del voto del 4 marzo e per decidere che strada intraprendere. L’esperienza...



TRENTO. A dieci giorni da una sconfitta elettorale cocente, l’Upt oggi riunisce i propri organismi di partito per un’analisi del voto del 4 marzo e per decidere che strada intraprendere.

L’esperienza di Civica Popolare, la lista messa in piedi dalla ministra della salute Beatrice Lorenzin insieme all’ex governatore e deputato uscente Lorenzo Dellai, si è rivelata fallimentare: l’obiettivo del 3% necessario per entrare in parlamento non è stato centrato, e nemmeno avvicinato. E in Trentino, dove l’Upt aveva prestato il proprio simbolo, il risultato è stato totalmente deludente: la lista si è fermata al 2%, poco più di 6200 voti contro i 58 mila conquistati da Scelta Civica con Monti nel 2013. Sonoramente battuti sia Dellai in Valsugana che il segretario Tiziano Mellarini nel collegio di Rovereto. L’idea - lanciata già all’indomani delle elezioni dal capogruppo provinciale Gianpiero Passamani - è di un reset dei vertici. La segreteria, insieme al segretario Mellarini, è pronta a dimettersi, come segnale agli elettori di consapevolezza della sconfitta e di ripartenza. Oggi si riuniscono il coordinamento e poi il parlamentino. La proposta del coordinamento è che a guidare la nuova fase costituente sia l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi, considerato da molti l’unico in grado di tentare un rilancio che passa attraverso un rinnovamento profondo e una squadra di persone che proviene dai vari ambiti della società civile. All’orizzonte l’obiettivo dichiarato resta quello di dar vita ad un’alleanza con una parte dei sindaci civici Valduga e Oss Emer in vista delle provinciali di ottobre. Ma il Pd chiede invece di riprendere il filo di quel processo di fusione abbozzato mesi fa e subito interrotto.(ch.be.)













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