Un comitato per creare il Comune di Castel Ivano

Torna d’attualità il progetto di fusione tra Bieno, Ivano Fracena, Ospedaletto, Samone, Scurelle, Spera, Strigno e Villa Agnedo: lunedì il primo passo



STRIGNO. Un comitato per la fusione degli otto comuni appartenenti alla giurisdizione di Ivano. Sarà costituito lunedì prossimo alle 20.30 nella sala della canonica. L'intenzione del gruppo di cittadini che hanno convocato la serata, e che ripropone un progetto già naufrago alcuni anni fa, è quella di costituire un Comitato civico per la fusione delle otto Comunità che, fino all'avvento di Napoleone, erano sotto il controllo di Castel Ivano, ovvero Bieno, Ivano Fracena, Ospedaletto, Samone, Scurelle, Spera, Strigno e Villa Agnedo. Obiettivo del Comitato è quello di promuovere iniziative volte alla fusione degli ott Comuni in uno solo, per il quale si propone il nome di "Castel Ivano". La prima iniziativa sarà la promozione di una petizione popolare con la raccolta firme a sostegno di un documento per la fusione da presentare negli otto consigli comunali.

«Il sempre più alto costo della macchina amministrativa pubblica, la progressiva contrazione delle risorse, la necessità per i cittadini e le attività economiche di poter contare su servizi tempestivi e di qualità: non è più tempo per ristretti confini comunali, soprattutto in un territorio limitato come il nostro, dove insistono otto piccoli comuni nati in un periodo storico mai così lontano dalle esigenze della contemporaneità», spiegano i promotori. Che tra i vantaggi della fusione elencano la maggiore qualità dei servizi; la riduzione del costo dovuta ad una minore spesa per gli amministratori (18 in totale con un sindaco, una giunta e un consiglio, contro i 120 attuali); la razionalizzazione di uffici e la qualificazione del personale (in ogni ex comune sarà mantenuto uno sportello); il maggiore peso politico in valle e in Provincia, dovuto ad una realtà di più di 6mila abitanti (al pari di Borgo); l'impostazione di politiche di sviluppo unitarie del territorio, che superano il singolo campanile e le piccole rivalità comunali.

«E' una scelta per il futuro, perché tutte le micro-realtà (dalle parrocchie, alle cooperative, alle squadre sportive) praticano la via dell’unione e anche l’amministrazione può mettere assieme le proprie energie per una nuova istituzione che sappia dare risposte nell’oggi e una nuova prospettiva per il domani», aggiungono. E confidano nei cittadini che nelle prossime settimane condivideranno questa sfida, «Per costruire una strada partecipata e diversa, in cui il protagonista sia il cittadino che decide il futuro della propria Comunità». «Se non ora quando? Riteniamo necessario che questa proposta prenda vita dal basso, con il più ampio coinvolgimento dei cittadini dei Comuni interessati. Per questo invitiamo tutti all'incontro pubblico», concludono.













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