Un altro bancomat clonato: prelievi in Lombardia

I malviventi hanno posizionato skimmer e telecamera allo sportello delle Poste al ponte dei Cavalleggeri. Una decina i clienti che si sono visti alleggerire il conto


di Mara Deimichei


TRENTO. Dopo il colpo (fallito) di via Muredei una decina di giorni fa, i clonatori tornano all’assalto dei bancomat delle Poste. E questa volta hanno colpito nella filiale numero tre, quella al ponte dei Cavalleggeri. I delinquenti hanno predisposto i loro dispositivi probabilmente nella notte fra venerdì e sabato della settimana scorsa e hanno accumulato un buon numero di codici. Che hanno prontamente utilizzato il giorno seguente con prelievi e pagamenti in Lombardia. Una decina i clienti che, fino a questo momento, hanno presentato denuncia ma i danneggiati potrebbero essere molti di più visto che il sistema di clonazione è stato attivo per diverse ore e in una zona molto abitata della città.

Con ogni probabilità si tratta delle stesse persone che avevano preso di mira il bancomat di via Muredei. In quel caso era stato un militare dell’esercito che si era accorto di un’anomalia e aveva segnalato immediatamente alla polizia il suo dubbio. Dubbio che era fondato visto che la scientifica aveva poi trovato lo skimmer e una piccola telecamera. Insomma tutto il necessario per copiare i codici di sicurezza e passarli su una qualsiasi tesserina magnetica (tipo quelle che permettono l’accumulo di punti dei supermercati) per fare prelievi fraudolenti. In quel caso si è trattato di un tentativo di clonazione perché è stato individuato prima che ignari clienti facessero i prelievi. Al bancomat postale di viale Verona, invece, il colpo è andato a buon fine. I ladri di pin hanno probabilmente predisposto il meccanismo nella notte fra il 23 e il 24 novembre quando c’era poca gente in giro e quindi la loro presenza poteva passare quasi inosservata. E il sabato i clienti delle Poste hanno fatto in tranquillità i loro prelievi. Nessuno si è accorto delle skimmer nè tanto meno della piccolissima telecamera che riprendeva i movimenti delle loro dita sulla tastiera immagazzinando i numeri del codice segreto. Che la clonazione fosse avvenuta se ne sono poi accorti almeno una decina di correntisti che si sono visti addebitare sul conto corrente dei prelievi fatti in Lombardia mentre loro erano in giro per Trento con la tesserina del Bancoposta nel portafoglio. Dopo l’allarme lo skimmer (un dispositivo capace di leggere e in certi casi immagazzinare su una memoria i dati della banda magnetica dei badge) e la piccola telecamera (che cattura il codice segreto) sono stati smantellati e quindi i prelievi sono tornati ad essere sicuri. Ricordiamo che una misura minima per operare allo sportello in sicurezza è quella di coprire la tastiera con la mano per rendere invisibile la combinazione.

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