«Tuscia, la sede in stato di degrado e poco utilizzata»

La denuncia di Massimo Molinari, ex assessore di Cinte: «La Comunità paga per la pulizia, ma cresce l’erbaccia»


di Silvia Fattore


CINTE TESINO. Scarsa manutenzione, il rischio che una struttura ancora nuova possa essere lasciata a se stessa e il dubbio che soldi pubblici non vengano spesi bene. È quello che ha spinto Massimo Molinari, due volte assessore di Cinte, a segnalare il degrado che sembra avanzare sempre più nella sede distaccata dell'Università della Tuscia che si trova a inizio paese. «L'esterno non viene minimamente curato. Il prato e gli arbusti, causa l'incuria, si sono già mangiati più di metà del piazzale retrostante e stanno minando le abitazioni della casa a fianco. E' un peccato vedere una struttura praticamente nuova e poco utilizzata finire in questo modo», spiega Massimo che abita vicino all'immobile e che da diversi anni vede avanzare il degrado e l'incuria. «Ci sono luci esterne segnapasso accese in ogni stagione, anche quando la struttura non viene utilizzata da nessuno, finestre aperte che non vengono mai chiuse, e tegole in bilico sul tetto, che potrebbero compromettere la sicurezza dei passanti».

La sede staccata dell'Università della Tuscia nasce una decina di anni fa, quando l'allora Comprensorio decise di rilevare per 30 anni l'ex asilo del paese per farne un polo universitario da affiancare a quello di Pieve. L'idea era quella di attirare studenti da tutto il mondo garantendo loro una foresteria in un luogo immerso nella natura e con una fauna molto variegata.

Dopo alcuni anni, e un ingente investimento per adattare la sede alle nuove esigenze, probabilmente anche a causa della ristrettezza di fondi del sistema universitario, gli utenti hanno cominciato a calare.

Di fatto, quindi, oggi la struttura, seppur nuova e ben funzionante, è utilizzata poche settimane all'anno e, come succede spesso in questi casi, rischia di degradarsi se non si effettua una costante manutenzione. «Da quello che mi risulta - spiega sempre Massimo - per i lavori di pulizia e manutenzione, custodia eccetera, vengono pagati 16.000 euro di denaro pubblico all'anno per le sedi di Pieve e di Cinte, che evidentemente vengono spesi senza che ci sia un reale riscontro. Questa situazione ormai va avanti da anni, e io stesso ho dovuto provvedere personalmente a contenere l'estendersi incontrollato della vegetazione che minaccia l'abitazione del miei genitori. Ho fatto più volte delle segnalazioni agli assessori competenti, ma invano. Sarebbe ora che chi ha in mano la gestione della struttura cominciasse ad interessarsi della situazione».

La gestione dell'immobile è affidata alla Comunità di Valle, che a settembre ha deciso di utilizzarne una parte per adibirla ad asilo nido.

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