Turn over, blocco aggirato per i dirigenti «esterni»

La Provincia conferma il divieto di acquisto di immobili e il tetto di spesa per auto e arredi (aboliti per i Comuni). Servizi, via libera alla partnership pubblico-privato



TRENTO. In due anni, tra il 2014 e il 2015, il blocco del turn over turn over ha ridotto il personale provinciale di circa 150 unità. Il blocco delle assunzioni - una sola assunzione ammessa ogni cinque pensionamenti - mette a dura prova la macchina di Piazza Dante che nella legge di stabilità corre ai ripari e prevede per se stessa due deroghe: a partire dal 2017 la Provincia è autorizzata a procedere ad assunzioni aggiuntive, entro un tetto massimo dello 0,5% del limite di spesa stabilito dalla Finanziaria 2016 (203 milioni 685 mila euro per il 2017, 201 milioni 724 mila euro per il 2018), per due finalità: garantire i livelli minimi di efficienza dei servizi essenziali e dei servizi di presidio ambientale e del territorio, ma anche per conferire incarichi di direzione di strutture organizzative e di unità di missione (i progetti speciali) a soggetti non dipendenti provinciali, per attività che l’amministrazione ritiene strategiche, per esempio com’era avvenuto nel dicembre dello scorso anno con l’assunzione del manager Simone Masè (poi passato a consulente) per l’internazionalizzazione. Per i Comuni si confermano le deroghe per assumere figure di operaio e per le funzioni socio-assistenziali.

Un’altra deroga riguarda la possibilità di attribuire incarichi di ispettore a dirigenti scolastici in pensione.

Sul fronte del contenimento della spesa, la legge di stabilità conferma anche per il 2017 il divieto di acquisto di immobili e il tetto di spesa per arredi e auto, vincoli che sono invece stati tolti per i Comuni in nome di un principio di responsabilità dei territori.

Per i dirigenti provinciali la Finanziaria introduce l’obbligo di comunicare la propria dichiarazione dei redditi con la situazione patrimoniale, che verrà pubblicata come avviene per i titolari di incarichi politici: una norma che recepisce un obbligo nazionale e che aveva scatenato la protesta dei primari in nome di un’invasione della privacy. Nella legge di stabilità la Provincia recepisce anche la norma statale che prevede che il direttore dell’Azienda sanitaria debba essere scelto tra gli iscritti all’albo nazionale degli idonei: norma che ormai varrà solo alla scadenza del contratto dell’attuale direttore Paolo Bordon nominato quest’anno.

Una novità importante riguarda il settore dei servizi: per rilanciare il partenariato pubblico-privato, la giunta interviene con la legge collegata eliminando il divieto per i privati di presentare proposte per la gestione di servizi pubblici. Due possibili esempi di questa partnership potrebbero essere i servizi di manutenzione delle caldaie (in cui il privato verrebbe pagato a kilowattora) e le mense (con la garanzia di un appalto per un certo numero di anni).

(ch.be.)













Scuola & Ricerca

In primo piano