Tunnel per Valvestino A giorni il via libera

L’accordo tra Trento e Brescia sarà firmato a breve e prevede un costo di 34 milioni di euro per l’atteso collegamento di 4 chilometri a canna unica


di Stefano Poletti


BONDONE. Dovrebbe arrivare da un giorno all’altro il via libera alla realizzazione del tunnel di collegamento tra la Valvestino e il Comune di Bondone. La cautela è d’obbligo e scaramanzia vorrebbe che, prima di far suonare le campane a festa, si aspettasse il via libera ufficiale. Eh, le campane… il parroco le fece già suonare a maggio 2012, quando il progetto venne approvato e finanziato una prima volta: poi però arrivò la spending review e i soldi destinati al tunnel vennero utilizzati per altro. Che beffa per l’intera comunità, che già aveva dato avvio alla festa ed immaginava di trovarsi quanto prima nuovamente collegata al Trentino grazie ad un tunnel a canna unica lungo 4 chilometri, percorribile con senso alternato, grazie ad un sistema di semafori che prevede un tempo di attesa massimo di otto minuti. «Nei prossimi giorni dovremmo firmare l’accordo a tre e dare quindi il via libera alla realizzazione del progetto», spiegano i sindaci di Magasa e Valvestino Federico Venturini e Davide Pace.

L’ Odi, ovvero il Fondo per la Sviluppo dei Comuni di Confine, passerà un finanziamento di 18 milioni di euro al comune di Valvestino, che farà da capofila: questo attraverso un accordo passerà il tutto alla Provincia di Trento che si occuperà della progettazione e della realizzazione dei lavori, da costo complessivo di 34 milioni di euro.

Oggi parlare di Valvestino in Valle del Chiese è nominare una terra lontana. Ma così non fu per molti secoli, quando nelle valli alpine la comunicazione era molto trasversale e scavalcava i passi delle montagne piuttosto che seguire i più facili percorsi di fondovalle. Fu così che la Valvestino ebbe sempre il suo sbocco geografico e commerciale verso il lago di Garda e quello d’Idro. Tant’è che fino alla prima guerra mondiale fece parte dell’impero Austroungarico e fino al 1964 della diocesi di Trento. Soltanto nel 1934 un regio decreto del governo fascista tolse i comuni di Magasa e Valvestino al Trentino e li assegnò alla provincia di Brescia.

«Noi siamo trentini nel cuore e non solo», spiega ancora il sindaco Venturini. «Il nostro catasto – aggiunge - è sotto Riva del Garda, e anche per il tribunale facciamo riferimento al Trentino, dato che per noi la Corte d’Appello è a Trento, il tribunale a Rovereto e per la pretura dobbiamo andare a Riva del Garda. Non stupitevi se le nostre amministrazioni hanno deciso di intitolare la galleria a don Luigi Festi, che fu parroco di Magasa».













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