Trento: nelle coop crescono i consumiBoom del pane: più 9 per cento

L’onda lunga della crisi prevista per il 2010 ha finora solo lambito i negozi della cooperazione trentina. Il risultato è in controtendenza rispetto ai dati nazionale, grazie soprattutto al boom del pane: +9%.



TRENTO. L’onda lunga della crisi prevista per il 2010 ha finora solo lambito i negozi della cooperazione trentina. Beninteso, la situazione dei consumi è sempre molto difficile e non colpisce in egual misura tutte le zone del Trentino. Ma mediamente il temuto crollo dei consumi ha trovato l’organizzazione cooperativa pronta a far fronte con offerte mirate ed una accorta politica di gestione. Il risultato è in controtendenza rispetto ai dati nazionale, grazie soprattutto al boom del pane: +9%.
Nei primi sei mesi dell’anno il fatturato è cresciuto in media nel movimento cooperativo trentino (Sait, Famiglie Cooperative e Superstore) dello 0,42%, con punte che vanno dal +6% a marzo al -3% a maggio. I piccoli negozi soffrono maggiormente del calo dei consumi rispetto ai supermercati medi e grandi, all’interno di un trend ormai consolidato. Il fatturato e i margini del Superstore, in sostanza, tengono in piedi l’intero “sistema Coop”.
I dati sono stati presentati da Giuseppe Fedrizzi, responsabile del settore consumo della Federazione, al comitato dei presidenti e direttori di settore riunito l’altro ieri nella sede di via Segantini della Federazione.
Tra i generi alimentari, il pane rappresenta l’incremento maggiore (+9%), segno che quando c’è da stringere la cinghia i trentini tornano a pensare ai prodotti di base, seguito da pesce (+8%), e ortofrutta (+1,3%). Stabile la macelleria, mentre cala la gastronomia (-4%). Segno meno anche per i prodotti non alimentari: -1,3%.
«Le vendite tengono, ma la situazione rimane difficile, ed ha bisogno di una continua attenzione e controllo», hanno detto in coro i vertici del movimento cooperativo.
Il comitato ha anche ratificato le dimissioni dalla Federazione dell’ex presidente Sait Giorgio Fiorini. Nel contempo, ha dato il benvenuto a Renato Dalpalù, nuovo presidente di Sait e quindi anche componente del comitato.
Chiariti, invece, i dubbi sul bilancio consolidato Sait. La Federazione ha infatti fornito un chiarimento in merito all’utile derivante dal bilancio consolidato Sait, dubbi sollevati all’indomani dell’assemblea da un intervento sulla stampa locale. Sait ha realizzato un utile di bilancio 2009 di 2.977.000 euro, che cala a 2.170.000 nel bilancio consolidato (comprese quindi anche le società controllate e partecipate).
Non si tratta di perdite nascoste ai soci, ma semplicemente di un meccanismo tecnico legato alla formulazione stessa del bilancio consolidato. Sait infatti ha venduto un immobile ad una società di cui detiene il 50%, ragione per cui nel consolidato è stata imputata solo la metà della plusvalenza realizzata.













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