SPIAZZO. Non si era rassegnato. La fine di quella relazione proprio non riusciva ad accettarla. Pensava che quella ragazza di vent'anni potesse essere la sua compagna per sempre, ma lei pensava il contrario. Non ne poteva più di ragazzo possessivo e ossessivo. Così, sei mesi fa, lo ha lasciato. Da allora, però, la sua vita è diventata un inferno. Un incubo nel quale era stata trascinata per i capelli proprio dal suo ex fidanzato. Per questo ieri i carabinieri hanno arrestato un giovane di 22 anni di Spiazzo, C.M. le sue iniziali. Il ragazzo è stato arrestato su ordinanza di custodia cautelare del gip di Trento chiesta dal pubblico ministero Alessia Silvi.

A denunciarlo era stata proprio la sua ex fidanzata che non ne poteva più delle sue attenzioni morbose. Tutto era iniziato sei mesi fa. La ragazza aveva deciso di lasciare quel giovane troppo pressante. Le sembrava di non respirare più. Per questo aveva preso in mano il suo destino e aveva dato il benservito al ragazzo. Lui, però, non l'ha presa per niente bene. Invece di farsi un esame di coscienza, ha iniziato a tormentare la ragazza. L'ha riempita di messaggi e telefonate. Ha continuato a scriverle su Facebook, spesso trascendeva e diventava anche offensivo. Altre volte era eccessivamente remissivo.

Cercava tutti i modi per convincerla a tornare con lui. Ma queste sue attenzioni sortivano l'effetto opposto a quello voluto. La ragazza si allontanava sempre di più e vedeva quei messaggi con crescente fastidio. Un fastidio che si è trasformato in paura, quando il ragazzo è passato dai messaggi alle improvvisate sotto casa. Invece di essere favorevolmente impressionata, la ragazza si è spaventata. Il suo ex fidanzato, infatti, si faceva trovare spesso sotto casa sua, ma anche negli altri luoghi che lei frequentava. Non era libera di uscire con altri uomini perché lui le faceva scenate di gelosia.

La ragazza era arrivata al punto di avere paura a rincasare a piedi da sola. Si guardava intorno nel timore di veder spuntare il suo ex. Così si è decisa a presentare denuncia ai carabinieri. La donna ha descritto la situazione che è subito sembrata pesante agli inquirenti. Il pubblico ministero, poi, ritenendo che vi fosse pericolo di reiterazione del reato, ha chiesto l'ordinanza.