Tesino, i prelievi di sangue a domicilio sono a rischio

L’Azienda provinciale intende limitare il servizio ai soli pazienti non deambulanti Il direttore del Distretto, Andreacci: «Potremmo avvalerci del Trasporto Infermi»


di Silvia Fattore


TESINO. Stop ai prelievi del sangue a domicilio per le persone parzialmente deambulanti. E' questa l'ipotesi al vaglio dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari riguardo il territorio del Tesino.

Attualmente in valle è possibile recarsi in ambulatorio per le analisi del sangue il giovedì a Pieve Tesino e il mercoledì a Castello. Gli utenti sono circa una quarantina a settimana. Ma per coloro che sono impossibilitati a muoversi, perché magari anziani e distanti dal centro prelievi, o perché semplicemente fisicamente in difficoltà, è possibile prenotare il prelievo a domicilio.

L'operazione è molto semplice: con la richiesta del medico in mano basta fare una telefonata e il centralino, preso il nome dell'utente, informa del giorno e dell'ora in cui l'infermiere potrà venire direttamente a casa. Questo servizio, indubbiamente prezioso, specie per una comunità tendenzialmente anziana come quella del Tesino, potrebbe essere sostituito con un altro sistema.

L'azienda sanitaria, infatti, sta pensando di coinvolgere i volontari del Trasporto Infermi affinché aiutino i pazienti parzialmente deambulanti a raggiungere l'ambulatorio medico, evitando così l'intervento dell'infermiere a domicilio. Nessuna variazione, invece, per coloro che sono impossibilitati a muoversi e che quindi continueranno sicuramente a poter usufruire del servizio.

Il progetto è ancora un'ipotesi, come ci tiene a sottolineare il dottor Arrigo Andreacci, direttore del Distretto Est «e al momento non è stata fatta nessuna modifica al sistema. Inoltre è tutto da valutare perché i casi possono essere molti. Noi intendiamo procedere per quelle persone che magari non hanno nessun problema fisico a muoversi, ma che però, sono costrette a chiamare l'infermiere perché abitano distanti dal centro prelievi e non hanno parenti che possono accompagnarli. In casi come questi è ovvio che le risorse dovrebbero essere ottimizzate avvalendosi del supporto dei volontari».

La situazione deve essere ancora definita, «soprattutto perché non si possono fare classificazioni precise in questi casi. Ci sono una serie di variabili da tenere in considerazione. Per esempio potremmo avere una persona parzialmente non deambulante il cui trasporto però è molto difficoltoso. E' ovvio che in questo caso verrà chiamato l'infermiere. Ci tengo a sottolineare che il servizio a domicilio continuerà ad essere garantito e nessuno si troverà nell'impossibilità di sottoporsi al prelievo del sangue. Tuttavia è necessario guardare ad una razionalizzazione delle risorse».













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