«Sul ragazzino  episodi di violenza anche psicologica» 

Trento. Nessun dubbio sulle cinghiate, e un quadro complessivo di violenze psicologiche che hanno provato il figlio preadolescente, tanto da spingerlo a presentarsi davanti al tribunale di Trento...



Trento. Nessun dubbio sulle cinghiate, e un quadro complessivo di violenze psicologiche che hanno provato il figlio preadolescente, tanto da spingerlo a presentarsi davanti al tribunale di Trento alle 7 del mattino per fare denuncia, poi presentata dalla madre alcuni giorni dopo. Questo il quadro che traccia il legale che segue il ragazzino (e la madre) e la cui storia è venuta a galla in questi giorni dopo che il gip Marco La Ganga, a seguito dell’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Trento, ha deciso di emettere per il padre un divieto di avvicinamento al figlio, che dal canto suo accusa il padre di ripetuti maltrattamenti.

Ma se il difensore del genitore, Andrea de Bertolini, sostiene che le botte a colpi di cinghiate non siano mai avvenute, e che altre tipologie di “punizioni” - dal tenere un diario giornaliero al portare il cane a spasso per alcuni giorni a settimana la mattina presto, prima della scuola - l’avvocato che segue mamma e figlio in questa vicenda (e che in questa prima fase preferisce non comparire con nome e cognome) afferma invece che sia stato lo stesso padre ad ammettere, con terze persone, di aver colpito il figlio e che, di quanto ha raccontato il ragazzino ai carabinieri, erano informati anche gli insegnanti della scuola che frequenta, che già in passato avevano raccolto - sostiene ancora l’avvocato della mamma - analoghi sfoghi.

La vicenda, lo ricordiamo, è ancora in una fase assolutamente preliminare e il quadro non è ancora del tutto cristallizzato.













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