Sul ponte di via Dante trovate cariche di tritolo

La scoperta ieri pomeriggio durante la verifica della bonifica dell’acido picrico Slitta ancora la riapertura del cantiere. Ora dovranno intervenire gli artificieri


di Nicola Filippi


ROVERETO. La bonifica dall’esplosivo sul ponte di via Prima Armata si è conclusa in poche ore. Ora l’acido picrico, materiale esplosivo usato durante la Prima Guerra mondiale, ora “riposa”nella discarica per rifiuti pericolosi di Piacenza. Ma il pomeriggio, durante la verifica con il metal detector, gli specialisti della “Gap service” di Padova hanno scoperto quello che si pensava fosse dormiente: cariche di tritolo. In ponte, insomma, era stato minato. Sconsolati, per usare un eufemismo, il geometra Sergio Raimondi e l’assessore Leone Manfredi, che avevano seguito fin dal mattino (accompagnati anche dal perito ambientale Emiliano Boschetti) tutte le operazioni di bonifica dell’acido picrico. Una autentica doccia gelata. Anche se gli esperti del genio militare di Trento l’avevano ipotizzato ancora il primo giorno della scoperta dell’acido picrico sversato sopra un’arcata del ponte. Questa nuova scoperta rallenta ulteriormente il riavvio del cantiere comunale e l’apertura del ponte sul Leno.

Insomma, una bonifica davvero complicata. Ieri mattina l’acido picrico è stato tolto velocemente. Con due viaggi è stato trasportato dai camion della ditta “Eco service” di Rovereto nella discarica di Piacenza. La bonifica è stata effettuata dagli operai della ditta “Gap service” di Padova, specializzata di bonifiche belliche da ordigni residuali. Con una piccola ruspa, gli operai hanno tolto tutto il terreno sopra l’arcata che presentava una forte colorazione giallo paglierino, segno tangibile dell’acido picrico. A seguire tutte le operazioni, l’assessore ai lavori pubblici Leone Manfredi, il perito ambientale Emiliano Boschetti e il geometra Sergio Raimondi. «Per il fine settimana prossimo contiamo di ricominciare i lavori sul ponte», spiegava ieri mattina Raimondi. A confortare i tecnici comunali la velocità delle operazioni di bonifica. Nel pomeriggio, il geometra Raimondi aveva programmato anche un controllo con il metal detector per evitare nuove “sorprese”. «Siamo in ritardo con i lavori, ma adesso, tempo permettendo, potremo finalmente riaprire il cantiere - commentava ieri mattina l’assessore Manfredi - mi preme anche ringraziare la Set distribuzione. Quando abbiamo scoperto il problema sono intervenuti tempestivamente per disattivare due linee elettriche, in modo da non lasciare al buio tutta via Lungo Leno destro». Ma al pomeriggio, quando gli specialisti della Gap service hanno effettuato la verifica del resto del ponte hanno fatto la scoperta.

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