in trentino

Sul bus e nei musei? Maxi-sconto famiglia

Nel bilancio arriva la «Family card» oltre agli sgravi Irpef dal primo figlio. Crescono gli incentivi per le piccole imprese. Imis, agevolazioni confermate


di Chiara Bert


TRENTO. Viaggiare con i mezzi pubblici e andare al museo con la famiglia costerà meno, sarà quasi gratis. È la novità della «family card» prevista dalla manovra finanziaria 2017 della Provincia approvata ieri dalla giunta Rossi. Una manovra che punta a favorire le famiglie con una serie di sgravi fiscali e di agevolazioni sulle tariffe degli asili nido, dentro un bilancio 2017 di 4,540 miliardi di euro al netto delle partite di giro.

Family card. La carta famiglia riguarderà tutti i nuclei familiari con figli residenti in Trentino, indipendentemente dal reddito ed è una misura - ha spiegato il governatore Ugo Rossi - pensata anche per incentivare l’uso del mezzo pubblico. Ecco come funzionerà: dal prossimo 1° gennaio una famiglia in possesso della family card (nuclei composti da uno o due adulti e fino a 4 minori) potrà viaggiare sul trasporto urbano ed extraurbano al costo di un biglietto di corsa semplice (oggi viaggiano con due biglietti i nuclei composti da almeno due adulti e fino a 4 minori) e potrà entrare nei musei trentini al costo di un biglietto a tariffa ridotta (che varia da museo a museo), usufruendo anche del servizio salta-coda per le famiglie con un passeggino o zainetto (oggi la famiglia paga uno o due biglietti a tariffa intera). L’intenzione è di implementare questi benefici nel corso dell’anno, garantendone di ulteriori su servizi pubblici e privati. Per le famiglie con 5 o più figli è già prevista la gratuità per l'accesso dei minori ai musei e sarà mantenuta. Per il trasporto ad oggi i bambini hanno l'esenzione dal pagamento fino ai 6 anni di età e sarà mantenuta.A breve saranno adottati dalla giunta i criteri che stabiliranno come entrare in possesso della Carta famiglia.

Sgravi Irpef. La novità, già annunciata, riguarda l’introduzione - dal 2017 al 2019 - una detrazione di 252 euro per ciascun figlio a carico per i soggetti con reddito imponibile non superiore a 55.000 euro, che si aggiunge alla misura introdotta dal 2016 dell’Irpef zero per chi ha un reddito fino a 20.000 euro. Parallelamente la Provincia interviene con 3,2 milioni per abbattere le rette dei nidi, che si ridurranno mediamente del 40% e altri 3 milioni in più vengono destinati ai Comuni per i servizi alla prima infanzia, con l’impegno a mantenere ferme le tariffe. Complessivamente la detassazione per le famiglie ammonta a 46 milioni. Nel 2017 prenderà il via anche il nuovo strumento di sostegno all’accumulo del risparmio delle famiglie per le spese universitarie: il costo per la Provincia sarà di 1,5 milioni all’anno.

Politiche sociali. La manovra introduce dal 2018 il nuovo assegno unico provinciale - sollecitato dai sindacati - con l’obiettivo di razionalizzare e riordinare tutti gli interventi a sostegno delle persone e delle famiglie disciplinati da leggi nazionali, regionali e provinciali: nell’assegno unico confluiranno l’assegno regionale al nucleo familiare, il contributo alle famiglie numerose, il reddito di garanzia, l’assegno integrativo per gli invalidi, il diritto allo studio. Altra novità: dal 2017 il pagamento degli assegni a favore degli invalidi civili (ciechi civili e sordi) passa da bimestrale a mensile.

Imprese. Confermate le agevolazioni Irap con alcune novità: viene introdotta una deduzione di 18 mila euro per ogni nuovo assunto, che sale a 36 mila per i giovani assunti dopo un percorso di Garanzia Giovani o un’alternanza scuola-lavoro. La giunta ieri ha anche deciso di moltiplicare per tre (anzichè per due) la deduzione dei premi di produttività erogati in attuazione di accordi aziendali o territoriali. Due le misure rivolte alle piccole imprese: cresce dal 15 al 20% l'aliquota sui contributi concessi alle microimprese (fino a 5 addetti) in relazione agli investimenti realizzati, e viene assegnato un plafond ai Confidi per la concessione di mutui a tasso agevolato per un totale di 10 milioni.

Imis. Confermata l’aliquota zero sulla prima casa e un’aliquota agevolata (0,55%) per negozi, studi professionali, alberghi e piccoli insediamenti produttivi. Fino al 2019 i Comuni potranno prevedere un’aliquota agevolata (anche fino all’azzeramento) per i fabbricati destinati ad impianti di risalita ed esentare dall’Imis le aree edificabili “sature” o “consolidate”. Confermata anche la deduzione dalla rendita catastale di 1.500 euro in favore dei fabbricati strumentali all’attività agricola.

Comuni. Nel 2017 avranno a disposizione 46 milioni in più per gli investimenti. E la novità è che potranno introdurre un «contributo di scopo» per finanziare un’opera pubblica agendo sull’Imis. Consentite assunzioni di personale entro il 25% delle cessazioni, con deroghe per gli operai comunali.













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