Strenna Trentina, 115 anni di tradizione 

Presentata ieri a Vigilianum la nuova edizione 2019: grafica rispolverata e nuovi collaboratori



TRENTO. Per la prima volta, la presentazione della “Strenna Trentina” non è avvenuta nella storica sede di via San Giovanni Bosco ma in un’ampia sala messa a disposizione dalla Curia al Collegio Vigilianum. Anche la redazione è ora ospitata dalla Curia nel Seminario Maggiore dove si trova pure Vita Trentina. L’atto conclusivo dell’annata è coinciso con la presentazione della 115a edizione del volume che accompagna la vita dei trentini ininterrottamente dal lontano 1905, tolta la pausa dolorosa degli anni della Prima Guerra Mondiale. Come hanno detto il presidente della Casa editrice omonima Marco Zeni ed il direttore, Diego Andreatta, alla affollata sala dei collaboratori che di volta in volta, compongono la pubblicazione, è stata data una nuova veste grafica, una impaginazione diversa nel rispetto della tradizione. Sono 85 le firme presenti nel volume, con l’aggiunta di 13 poeti, un numero leggermente inferiore agli anni passati, per una mirata scelta editoriale. Tra gli autori presenti, la novità è offerta dalla presenza di ben 15 collaboratrici, che hanno portato un’aria nuova in una storia editoriale radicata nel territorio. Come ha detto il presidente Zeni, la copertina è riservata ad un’immagine dell’Autostrada del Brennero, società che compie i 70 anni di vita e che da sempre è vicina alla società della Strenna. Tra le curiosità, indicate dal direttore, oltre a quella della data 1905, importantissima per il nostro territorio e che vide la visita dell’imperatore d’Austria ed Ungheria, il 1927, anno in cui un assalto fascista alla redazione non ebbe l’effetto di bloccare la pubblicazione della Strenna. Tra i pezzi da segnalare – anche se molte sono le categorie nelle quali si possono suddividere, per interesse non certo per importanza, con l’inserimento quasi come una primizia dello sport – i “medaglioni” coi personaggi, la situazione sanitaria in Trentino nel 1920, il pezzo sul “Bus del Diaol”; il Trentino per la pace, con la storia di Riccardo Bachelli e del suo Mulino del Po, quindi la visione dall’interno della montagna curata da Andrea Zanotti. Per la prima volta appare infine la firma di Mauro Neri del quale la Strenna Trentina 2019 pubblica un racconto inedito.

(c.l.)













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