il caso

Spruzza l’antiparassitario in faccia alla vicina di casa

Un uomo di 77 anni di Nanno è stato condannato a due mesi di reclusione per lesioni aggravate e dovrà risarcire la donna con mille euro



TRENTO. Da tempo tra quei vicini non c’erano buoni rapporti, in frazione Portolo, a Nanno. I rapporti non erano certo idilliaci, ma la situazione è precipitata il 4 maggio 2012, quando Vigilio Bergamo, 77 anni, avrebbe spruzzato la sua vicina con il trattamento antiparassitario con il quale stava irrorando i meli. Per questo, l’uomo ieri è stato condannato dal giudice Giovanni De Donato a due mesi di reclusione, oltre che a pagare in via provvisionale un risarcimento di mille euro alla parte civile che si è costituita e duemila euro per le spese legali. Ovviamente in questo caso è ancora obbligatorio usare il condizionale perché la versione della difesa è totalmente diversa da quella dell’accusa.

I fatti contestati si sono svolti nel pomeriggio. L’imputato avrebbe iniziato a irrorare i meli con la lancia a mano. La sua vicina si trovava nel cortile vicino insieme alla nuora e ai due nipotini. A separare i bambini dal campo del vicino solo una rete metallica che, ovviamente, non fermava gli effluvi causati dagli antiparassitari. Per questo la donna avrebbe iniziato a protestare ad alta voce con il vicino chiedendogli di smettere. Questi, per tutta risposta, si sarebbe voltato verso di lei e le avrebbe spruzzato addosso gli antiparassitari. La donna, a questo punto, avrebbe protestato ancora più ad alta voce, ma avrebbe ottenuto solo un’altra spruzzata di anticrittogamici.

I parenti della donna hanno chiamato i carabinieri che sono arrivati sul posto nel giro di pochi minuti. Vigilio Bergamo, però, non c’era già più. In zona erano rimasti gli altri parenti che ancora discutevano. La signora che ha ricevuto le due spruzzate in faccia poi è andata all’ospedale dove le è stata riscontrata l’irritazione al volto. La donna successivamente ha querelato il vicino. Ieri si è tenuto il processo. La difesa ha cercato di dimostrare che la sostanza spruzzata sul volto della signora non era antiparassitaria, ma si trattava solo di una sostanza chiamata alga speciale a base, appunto di alghe, che serve a rendere le mele più belle.

I testi della difesa hanno sostenuto che si tratta di una sostanza che non provoca alcuna irritazione. Da parte sue, la parte civile sostenuta dall’avvocato Roberto Bertuol, ha spiegato che la signora da quel giorno non respira più bene e ha avuto notevoli problemi. Il giudice ha accolto le tesi dell’accusa e ha condannato l’uomo a tre mesi di reclusione riconoscendo alla parte civile anche un risarcimento parziale in attesa del giudizio civile.













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