Spiaggia Olivi «declassata» Tanas finisce nella bufera

I consiglieri Pederzolli, Modena e Grazioli all’attacco con un’interpellanza Chiedono se il Comune abbia ancora fiducia nel presidente della Lido Spa



RIVA. Il “ridimensionamento” della Spiaggia degli Olivi, arrivato a un anno esatto dalla riapertura nella storica sede ristrutturata e dopo la chiusura durante le festività natalizie, non poteva certo passare inosservato in città. Incredulità, sconcerto malumore e delusione hanno accolto la notizia che, dopo i grandi proclami iniziali, quello che avrebbe dovuto tornare ad essere il fiore all’occhiello di Riva ha sì di nuovo aperto i battenti venerdì scorso, ma come una più “umile” pizzeria e con una gestione variata nell’assetto societario. Parlare di fallimento forse è esagerato - almeno per ora - ma i consiglieri Mauro Pederzolli, Carlo Modena e Luca Grazioli hanno già preparato un’interpellanza in cui non solo chiedono chiarimenti, ma vogliono sapere anche se, alla luce di quanto, sindaco e Comune hanno ancora fiducia nel presidente della Lido Spa, Marco Tanas,e nel Consiglio d’amministrazione della società stessa.

«Nel bando per l’assegnazione della Spiaggia Olivi – scrivono i tre consiglieri nel documento – erano specificati i seguenti elementi di valutazione per l’aggiudicazione della struttura: offerta tecnica, costituita dal progetto di gestione nonché dal curriculum personale presentato; offerta economica al massimo rialzo rispetto all’importo base del canone annuo di concessione per l’utilizzo dei locali ove si svolgerà il servizio di ristorazione, già determinato in 120mila euro indicizzato annualmente secondo i dati Istat. A questo si doveva aggiungere una valutazione, effettuata da una specifica commissione giudicatrice, che avrebbe assegnato uno specifico punteggio entrando nel merito della competenza ed esperienza professionale, del programma e delle modalità operative di gestione nonché del personale/collaboratori. Circostanza che, abbinata ai proclami lanciati prima della sua effettiva apertura, segnalavano la realizzazione di un “gioiello” di qualità, eleganza e di attrazione. Oggi, con la volontà di farne una pizzeria, tutto quanto è stato prospettato e si voleva realizzare, finisce nel cassetto “dei sogni desiderati”, evidenziando delle carenze nelle scelte oppure nei costi richiesti con il canone di locazione». Poi sono arrivate le difficoltà e la chiusura natalizia. Per questo chiedono anche come il primo cittadino giudica l’evolversi della situazione e le novità nella gestione. Ironica la seconda domanda: «Nell’idea del presidente Tanas di un locale che coprisse il lasso di tempo che va “dal cappuccino al drink” c’era anche la pizza?». Pederzolli, Modena e Grazioli chiedono anche «in quali occasioni e quante volte la struttura è stata messa a disposizione gratuita della città» e ritengono «corretto che anche il Consiglio Comunale fosse posto a conoscenza del progetto di gestione presentato e approvato». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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