Skibus «romano» già in difficoltà Soccorso dai concorrenti trentini

Ritardi, corse saltate e disservizi in serie: in alcuni casi il servizio è passato a Trentino Trasporti e Cta Il disappunto dell’Apt di Fiemme: «Con funivie da 10 gli autobus non possono essere insufficienti»


di Luca Pianesi


TRENTO. Corse saltate, mezzi costretti a fermarsi perché non in grado di procedere sulle strade innevate, ritardi e disservizi di ogni tipo per gli utenti, costretti in molti casi a fare cambi di autobus con sci in spalla e scarponi ai piedi. Il servizio skibus nella provincia di Trento gestito dall’azienda romana Trotta bus si sta rivelando pieno di problemi e, per una strana ironia della sorte giustificata dal bisogno di garantire entrate e guadagni, in alcuni casi oltre a Trentino trasporti, sono le stesse aziende private trentine del Cta (quelle che avevano perso l’appalto per la gestione del servizio proprio con Trotta) a sopperire alle sue mancanze. Ad Andalo su tre linee esistenti, la A, la B e la C, una, l’ultima, è già stata presa totalmente in gestione da Trentino trasporti e anche la B rischia di finire nelle mani della società pubblica trentina a causa delle enormi carenze evidenziate dall’azienda romana che tra rotture e collassi di macchine, sta vedendo ridursi anche la flotta di autobus.

Trotta, in Paganella, ha già fatto registrare sbandamenti di mezzi, corse saltate e pesanti ritardi. A fine anno, il 30 dicembre, i vigili del fuoco sono dovuti intervenire nel parcheggio degli impianti di risalita della zona, in località Laghet, per assorbire una cinquantina di litri di gasolio fuoriusciti nella notte da un mezzo parcheggiato. Ma i disservizi si stanno presentando in quasi tutti i comprensori sciistici della provincia, dal Bondone alla Val di Sole, fino alla val di Fiemme. «Ora, grazie all’intervento di Trentino trasporti e di alcune ditte del Cta, la situazione si sta normalizzando – spiega il direttore dell’Apt della val di Fiemme Andrea Weiss – ma negli scorsi giorni abbiamo davvero toccato il fondo. Moltissimi turisti si sono lamentati del servizio di skibus e segnalazioni ci sono arrivate anche da residenti e operatori del posto. Ora non vogliamo imputare tutte le responsabilità a questa azienda romana che ha preso in gestione il servizio, perché va detto che a cavallo di Capodanno ci troviamo 60 mila persone in valle che si spostano in macchina e intasano le strade. E quindi alcuni ritardi degli skibus sono quasi “fisiologici”, perché anche quei mezzi finiscono imbottigliati nel traffico e finché non sarà risolto alla radice il problema della mobilità nel nostro comprensorio, nessuna azienda, per quanto capace e attrezzata, potrà essere efficiente al cento per cento. Per questo, per il futuro, chiediamo alla giunta provinciale di pensare finalmente a corsie separate per i mezzi al servizio del pubblico e più in generale a sostituire il trasporto su gomma con strumenti di mobilità alternativa. Ciò detto - aggiunge Weiss - quel che è accaduto in questi giorni non può essere nascosto e le responsabilità ci sono. Trotta ha avuto difficoltà a coprire i servizi, le linee sono saltate, in molte occasioni i mezzi hanno avuto serie difficoltà a raggiungere determinate fermate e ciò anche a causa della scarsa abitudine degli autisti romani a guidare su terreni innevati. Non siamo assolutamente contenti di questo periodo. La Val di Fiemme non può avere un servizio su fune da 10, delle strutture ricettive invidiate da tutti, un’offerta turistica che registra punteggi altissimi e poi un servizio skibus sotto la soglia della sufficienza. Per fortuna adesso Trentino trasporti sta sopperendo alle carenze di Trotta con suoi mezzi e anche col subappalto a ditte del Consorzio trentino autonoleggiatori».

«La situazione si sta gradualmente normalizzando - conclude il direttore Weiss - ma anche la prossima settimana avremo una riunione straordinaria con i vertici della Provincia e di Trentino trasporti per capire come risolvere la situazione».

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