Shopping festivo, indietro non si torna

Fontanari e Prosser: le aperture domenicali non sono state un flop. Forse però settembre non è il mese migliore


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. «Sulle aperture domenicali dei negozi indietro non si torna». E’ categorico il presidente dell’Unione commercio e turismo Marco Fontanari. Anche se non erano molti i negozi aperti? Se, per lo meno le prime tre domeniche di settemgbre, sono state un flop? «Non parlerei di flop, non dico che non hanno funzionato. Certo che comunque una riflessione all’interno della categoria la dovremo fare anche per capire se settembre è davvero il mese migliore oppure si dovrà cambiare per il futuro».

E’ sulla base della legge Olivi che i responsabili delle associazioni di categoria con i loro commercianti associati e l’amministrazione Comune sono state identificate le domeniche per le aperture. «Questa è un’opportunità che viene offerta al commerciante, non un obbligo. Ognuno poi è libero di scegliere le strategie migliori tenendo conto delle diverse esigenze. Non voglio entrare nel merito delle scelte, di chi ha aperto e di chi ha tenuto chiuso, - spiega Fontanari - e non voglio dare insegnamenti a nessuno: chi ha un’attività consolidato magari snobba l’apertura domenicale, mentre i nuovi imprenditori decidono invece di lavorare...»

Pochi, in verità, erano i negozi di privati aperti:«Siamo all’anno zero e ci vorrà del tempo per creare una cultura del cambiamento. Una riflessione - prosegue il presidente Fontanari - come dicevo la dobbiamo fare sia sulla scelta del periodo che sugli eventi che portano, o avrebbero dovuto portare, massa critica come sul fatto che vengano promosse le manifestazioni programmate in grado da richiamare anche persone da fuori provincia- Quando avremo una massa critica importante che convincerà i dubbiosi le aperture domenicali saranno un successo».

Anche per Giulio Prosser, presidente del Consorzio Rovereto InCentro, si dovrà ragionare sulla scelta del periodo per le aperture domenicali («magari le ultime due domeniche di settembre e le prime due di ottobre»), ma nello stesso tempo è convinto che un po’ alla volta anche i negozianti più restii ad aprire la domenica si convinceranno. «Rovereto ha una grande ricchezza data dalla qualità del commercio delle famiglie che da generazioni operano ne settore seguendo il cliente, garantendo una qualità del prodotto e del servizio. Questo è un grande vantaggio rispetto ad altre zone e lo sarà ancora più quando sapranno cogliere l’opportunità delle aperture domenicali. Diamo tempo al tempo: ci sono commercianti apripista ed altri che si convinceranno quando vedranno arrivare più gente» spiega Prosser. Ma per attirare gente non bastano i negozi aperti: «Deve essere tutta la città a crederci: dagli esercizi pubblici alle mostre agli eventi. Allora sì che la città sarà più viva...» ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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