«Sbagliato tagliare fondi» gli insegnanti protestano

I docenti delle scuole primarie di Mori e Ronzo temono disagi nell’organizzazione Chiedono un incontro alla giunta Caliari: siamo contrari a ipotesi univoche



MORI. Tagli alla scuola per la nuova Finanziaria, nemmeno i docenti delle scuole primarie di Mori e Ronzo sono d’accordo. E alzano la voce. Dopo un confronto interno, vogliono esprimere la loro opinione e illustrare alcune proposte: «Esprimiamo dissenso e desideriamo avviare una riflessione su quanto sta succedendo nel mondo della scuola trentina. Si parla in maniera insistente di ulteriori tagli nel bilancio della scuola e di sostituire gli insegnanti in servizio nelle mense con personale esterno, attraverso un puro esercizio di calcolo matematico, per portare ad un risparmio nella spesa pubblica. Ma a quali costi educativi e relazionali? La scuola è luogo di vita, non un’azienda dove si calcola il profitto in base alla produzione di merci, dove il benessere delle persone e la qualità del rapporto determinano il segno che questa lascerà nella memoria e quindi nel futuro delle nuove generazioni. La scuola è un luogo di cultura, dove l’apprendere è al centro dell’impegno quotidiano e dove le relazioni strutturano e rendono significativi gli apprendimenti».

Continuano gli insegnanti: «Anche gli affetti hanno un peso: ogni giorno il bambino e la bambina che abbiamo davanti ci raccontano un mondo, si esprimono e giocano il loro essere in uno scambio continuo. A scuola il momento del pasto - come del resto nelle famiglie e nei momenti di vita collettiva - non è un tempo banale, ma un momento altamente educativo, dove si comunica, si condivide, in continuità con gli interventi didattici e quindi non può essere delegato a personale esterno. Dopo anni di esperienza positiva nella scuola trentina si pensa di poter modificare l’organizzazione di un servizio nei suoi cardini fondamentali, senza nemmeno porre sul tavolo della discussione tra le parti questo tema. L’amministrazione Caliari deve tener presente che noi insegnanti crediamo nel confronto e - come protagonisti responsabili - vogliamo esprimere autorevole parere su ogni cambiamento organizzativo. Non può esistere una soluzione univoca, le ipotesi e le variabili in una struttura come la scuola sono molte, come le voci a cui dare ascolto».

Gli insegnanti propongono quindi di stralciare l’ipotesi di sostituire il personale docente in servizio nelle mense con addetti esterni; investire sugli insegnati che hanno garantito finora il successo della scuola trentina; scegliere altre ipotesi di risparmio e tornare a dare autorevolezza ai docenti aprendo tavoli di confronto partecipato.(d.t.)

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