Sanzeno dichiara guerra alle tortore

Il sindaco: sono una minaccia per la salute, vietato dare loro cibo


Giacomo Eccher


SANZENO. La piazzetta "Busi" di Sanzeno come San Marco a Venezia? Questo parrebbe a leggere l'ordinanza del sindaco Marcello Bonadiman che vieta a tutti (compresi gli avventori dell'attiguo bar Alla Fontana) di dare cibo alle tortore che vi stazionano, pare, stabilmente. Ai contravventori multe da 50 a 2.000 euro, con incarico di sorveglianza alla Polizia locale Anaunia. Il provvedimento parte dal caso "Busi" di Sanzeno ma vale per tutto il territorio comunale che comprende anche Banco e Casez: un altro impegno in più per la polizia locale.

L'ordinanza - scrive Bonadiman - è stata assunta in via cautelativa con lo scopo di tutela della salute pubblica. La decisione del sindaco si rifà alla presenza di alcuni esemplari di tortore (non colombi, dunque) che si sono insediati in modo stanziale nella piazzetta nel cuore del paese, a due passi dalla storica Casa de Gentili dove è aperta, la mostra d'arte del pittore Paolo Valorz (Caldes) e di sculture in ferro del fabbro artista solandro Luciano Zanoni.

La presenza "aviaria" nella piazzetta - a detta del sindaco - sta creando problemi igienici a causa del guano prodotto dalle tortore e questo crea un potenziale danno agli edifici di interesse storico (Casa de Gentili?) e all'utilizzo di alcune zone dell'angusta spazio attrezzato a parcheggio. Volendo evitare soluzioni drastiche come la cattura (o peggio esche avvelenate) il Comune di sanzeno ha scelto la via della fame per costringere i volatili ad andarsene non solo dalla piazzetta ma dall'intero territorio comunale: «Vietato nutrire i volatili, dato che questo favorisce la loro concentrazione in paese».













Scuola & Ricerca

In primo piano