Sanità: in Trentino i tempi d'attesa si restringono

Migliora la diagnostica, 4 mesi per una visita gastroenterologica


Robert Tosin


TRENTO. Tra le visite specialistiche, quella più difficile da ottenere in tempi rapidi è la gastroenterologica: se oggi chiamate il centro unico di prenotazione e non avete diritto all'urgenza prima della fine di agosto non pensateci nemmeno. Per quella endocrinologica ve la cavate un po' prima, un mese e mezzo soltanto. Sulle prestazioni strumentali male che vi vada attenderete un mese.

TABELLA Le liste d'attesa

L'Azienda sanitaria tiene monitorati costantemente i tempi d'attesa di visite e prestazioni offerte dagli ospedale pubblici ma anche dalle cliniche convenzionate. I riferimenti sono pubblicati sul sito settimanalmente e sono riferiti ad un "paniere" che fa riferimento ad un indice nazionale per permettere i confronti nei settori più comuni. L'Azienda tiene sott'occhio però anche tutte le altre visite e prestazioni soprattutto da quando è arrivato l'ordine tassativo dall'assessore Rossi di ridurre all'osso i tempi d'attesa per i pazienti. Un passo avanti c'è stato e in molti casi si è registrato un miglioramento considerevole, anche se va detto che rispetto ad altre realtà italiane il Trentino ha sempre dato risposte molto buone sulla tempistica.

In questo caso specifico ci riferiamo al monitoraggio sui tempi d'attesa delle visite più comuni e in regime pubblico, cioè non considera le visite a pagamento che seguono un canale diverso. Non solo: lo scenario prospettato nella pagina internet riservata al Cup, inoltre, è quella peggiore possibile, cioè non tiene conto di disponibilità estemporanee che pure ci possono essere. Come tempi d'attesa ci si riferisce alla possibilità di scelta su tre giorni consecutivi: un posto libero un giorno e non il seguente non viene considerato ai fini del monitoraggio.

Altra considerazione, infine, hanno le impegnative di visite con gradi d'urgenza alti. Quelle principali vengono garantite tutte entro tre giorni e per ora la tempistica è rispettata. Nel caso invece di visite non urgenti a fronte delle visite ginecologica e urologica che vengono assegnate praticamente in tempo reale (nel giro di due giorni), altre prevedono tempi più lunghi. In una settimana si ottiene un appuntamento per visite oncologiche e di chirurgia vascolare. Un po' più lunga l'attesa per visite ortopediche, oculistiche e fisiatriche.

Le prestazioni strumentali sono invece generalmente rapide. Anche in questo caso i giorni d'attesa sono pochissimi e nella maggior parte dei casi non si va oltre la settimana. I più lenti sono il Tc addome completo, Rm cervello e tronco encefalico e la ecocolordoppler cardiaca per i quali se ne va un mesetto.

Tra gli altri esami specialistici monitorati a livello nazionale se l'elettrocardiogramma è pane quotidiano, già meno semplice è ottenere in tempi rapidi un'elettromiografia o una colonscopia per cui servono venti giorni. Complessivamente non sono tempi d'attesa assurdi, ma nonostante questo si è registrata un'impennata "inspiegabile" di richieste di esami urgenti che fanno saltare la coda. Per il momento questo aspetto non ha creato problemi, ma la situazione viene attentamente controllata per evitare una degenerazione non giustificata. E, per non sbagliarsi, la diagnostica ha inserito un filtro ulteriore che confermi o meno l'effettiva necessità d'urgenza.

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