il giallo

Rovereto, il morto nel Leno è ancora senza nome

Con sé non aveva documenti. A vuoto le ricerche nei centri di accoglienza e attraverso le impronte digitali


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. È mistero fitto sull’identità del cadavere ritrovato martedì mattina nel greto del torrente Leno in Santa Maria. Quell’uomo, dall’apparente età tra i sessanta e i settant’anni, è ancora senza nome e chissà per quanto tempo lo rimarrà. Perché nessuno fino a ieri si è interessato di lui, nessuno si è rivolto alle forze dell’ordine per denunciare la scomparsa da casa dell’uomo. Sarà stato un clochard senza fissa dimora? Oppure un pensionato che viveva solo e non aveva né parenti né amici? O magari qualcuno abbandonato dai propri familiari tanto da non interessarsi più di lui? Tante ipotesi, nessuna certezza. Se non una: non si sa ancora chi sia quell’uomo caduto per una decina di metri dal muretto tra via Calcinari e via Lungo Leno destro. Nelle tasche dei pantaloni e del giaccone che indossava non c’erano documenti, addosso non portava nulla da poter risalire alla sua identità. I carabinieri già subito dopo il ritrovamento del cadavere hanno controllato nei punti accoglienza dei senza tetto per verificare se mancava un loro ospite. Si era accesa una speranza nel pomeriggio, quando sembrava che si trattasse di un clochard, ma successivi accertamenti hanno smentito l’ipotesi. E nemmeno le impronte digitali comparate con quelle in possesso delle banche date delle forze dell’ordine hanno dato una risposta: le impronte dell’uomo ancora senza nome non sono mai state rilevate.

E così dopo aver atteso un giorno nella speranza che qualcuno si facesse vivo per “reclamare” il cadavere, i carabinieri della compagnia di Rovereto hanno diffuso l’immagine che pubblichiamo soltanto nella speranza che possa essere utile per l’identificazione dell’uomo tragicamente morto nel Leno. Indossava un maglione verde, pantaloni di una tuta color blu, giaccone blu con cappuccio, un berretto di lana scuro e calzava scarpe tipo mocassino senza lacci. Per eventuali informazioni da parte di cittadini a conoscenza di notizie utili i carabinieri invitano a rivolgersi al Nucleo operativo alla caserma del Comando compagnia in largo generale Dalla Chiesa.

Sul fronte delle indagini, è confermato che la morte è stata causata dalla caduta dal muretto escludendo l’intervento di altre persone. E la ricognizione cadaverica non ha aggiunto nulla di nuovo: nessuna ferita o lesione se non quelle ovviamente provocate dalla caduta. D’altro canto nelle stesse immagini registrate dal sistema di videosorveglianza della zona si vede soltanto lo sconosciuto che vaga da solo barcollando, si siede sul muretto e poco dopo precipita. Caduta accidentale o un gesto disperato? Resterà sempre un mistero come (almeno fino ad oggi) l’identità dell’uomo.













Scuola & Ricerca

In primo piano