il lutto

Riva, morto a 64 anni Osvaldo Dongilli

Vice preside dell’Istituto Floriani, grande appassionato di caccia, era presidente e fondatore di Ars Venandi


di Gianfranco Piccoli


TENNO. Si è spento all'improvviso, all'ospedale di Trento, dov'era ricoverato per accertamenti da poche ore, lasciando il mondo della cultura e della scuola dell'Alto Garda orfani di uno dei suoi personaggi più attivi ed amati. L'architetto Osvaldo Dongilli è morto ieri mattina a 64 anni, compiuti in gennaio, lasciando in eredità i tanti progetti che con grande passione aveva portato avanti.

Dongilli viveva a Canale di Tenno, ma le sue molteplici attività culturali (su tutte quella di Ars Venandi, da lui fondata quindici anni fa, il 17 aprile del 2002) oltre che il suo lavoro di insegnante lo avevano portato ad avere interessi in tutto l'Alto Garda. Grandissimo appassionato di caccia, a lungo impegnato anche in politica (era stato assessore a Tenno durante la giunta Grazioli, a fine anni Novanta) da tanti anni era docente di tecnologie del legno e disegno tecnico all'Istituto Floriani, dove ricopriva anche la carica di dirigente vicario. Per la pensione gli mancavano ormai pochissimi anni.

Con la dirigente del Floriani, Elina Massimo, si era sentito pochi giorni fa: «Ho un po' di febbre, ma torno presto», le aveva detto rassicurandola. Nelle aule di viale dei Tigli oggi regna l'incredulità mista al dolore: «Ho conosciuto Osvaldo ad inizio anno scolastico – dice con la voce rotta dalla commozione la dirigente del Floriani – e subito lo avevo individuato come mio vicario, raccogliendo anche i pareri di chi mi aveva preceduto. Osvaldo era una persona di grande umanità, disponibile alla collaborazione, attento con i ragazzi e con i colleghi». «Con lui – prosegue Elina Massimo – ho fatto un viaggio breve, ma posso dire di aver avuto di fronte una persona generosa di sé stessa, attenta al ruolo formativo della scuola, sempre entusiasta. È una grande perdita per la scuola, anche dal punto di vista della memoria storica».

«Ho lavorato per vent’anni a fianco di Osvaldo - lo ricorda Luigi Borromeo, collega al Floriani - e da lui ho ricevuto moltissimo sul piano professionale ed umano, c’era grande sintonia nonostante la differenza di età. Era un uomo intelligente, capace, un uomo che sapeva ascoltare e chiedere, se aveva dei dubbi. Ci siamo visti la sera prima dell’inizio delle vacanze di Pasqua: il giorno dopo lui è partito per Bologna con la moglie ed alcuni amici».

«Ho salutato Osvaldo Dongilli il giorno prima dell’inizio delle vacanze di Pasqua ed ora fatico a trovare le parole - spiega incredulo Vittorio Ferraglia, presidente del Consiglio dell’istituzione del Floriani - era un docente molto amato dagli studenti, una persona buona nella quale i giovani avevano trovato un punto di riferimento importante». Parole dolci anche da Paolo Matteotti. Anche l’ex sindaco di Riva era un collega di Dongilli: «Un uomo cortese e sereno, con grandi capacità di mediazione che lo avevano portato ad avere risultati positivi nel suo nuovo ruolo. Un dolore dopo tanti anni trascorsi insieme».

Osvaldo Dongilli lascia la moglie Anna, il figlio Paolo, architetto come il padre, e la figlia Annalia, giornalista del Corriere del Trentino che lo ha reso nonno.

Il funerale del docente è fissato per mercoledì alle ore 14.30 nella chiesa di Ville del Monte.













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