Rigos e Panizza fanno incetta di medaglie

VALLI DEL NOCE. Sette medaglie in sette gare! Se non è uno record poco ci manca quello del due trentini Erminio Rigos, noto barista di Fondo in Val di Non, e Marco Panizza, insegnante della scuola...



VALLI DEL NOCE. Sette medaglie in sette gare! Se non è uno record poco ci manca quello del due trentini Erminio Rigos, noto barista di Fondo in Val di Non, e Marco Panizza, insegnante della scuola Alberghiera Enaip di Ossana in Val di Sole, che dal 7 al 12 gennaio 2018 hanno partecipato ai Mondiali Invernali per Trapiantati ad Anzere (Svizzera) dove hanno rappresentato i colori azzurri.

Alla competizione iridata erano presenti circa 200 atleti di ben 25 nazioni diverse. Rigos è uno specialista dello sci alpino mentre Panizza si cimenta nelle prove dello sci nordico ed entrambi sono tesserati con l’associazione sportiva Transplant Sport Club Alto Adige, presieduta dal noto campione di Ora, Michael Prenner.

Erminio Rigos, che non è nuovo a performance a questi livelli, si è distinto nelle discipline dello sci alpino conquistando 2 medaglie d’argento (slalom speciale e gigante) e 2 medaglie di bronzo (supergigante e parallelo). Un successo conquistato dopo duri allenamenti, anche in fascia serale e post-lavoro sulle nevi del Monte Nock, in Alta valle di Non, e nell’ambiente si è distinto per tenacia e simpatia, tanto da essere chiamato da tutti “Tomba, la bomba”, piacevole richiamo del mitico atleta degli anni ’80 e ’90. Marco Panizza a questi mondiali si è invece presentato come matricola alla sua prima esperienza mondiale e si è cimentato nelle discipline dello sci di fondo (3 km e 18 km tecnica classica) dove ha conquistato due argenti inchinandosi solo allo strapotere dei norvegesi. La sorpresa più grande è arrivata nella corsa con le “ciaspole”: sarà per la lunga preparazione come podista, sarà per fare onore all’amico e “fratello” Erminio che lavora nel paese della mitica “Ciaspolada”, sta di fatto che Marco ha fatto il vuoto dietro di sé dopo una partenza sprint di 400 metri lungo la pista nera di Anzere ed ha strappato il primo tempo assoluto di ogni categoria, conquistando un oro tanto inaspettato quanto meritato sul campo, rifilando infatti ben 4 minuti al secondo arrivato.

Uniti dall’amicizia e dalla sport, i due trentini hanno saputo dimostrare ancora una volta che «il trapianto è vita» e lo sport è salute. Ancora una volta più con i risultati che con le parole desiderano far comprendere come è fondamentale fare una scelta consapevole a favore della donazione di organi e tessuti. Un grazie da parte loro anche alle aziende Sportlife di Andalo e Lodo Sport di Vermiglio per il supporto tecnico prestato. (g.e.)















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