vezzano 

Ricerche nella notte con i droni  

A dare l’allarme dei passanti: nei boschi un grido d’aiuto di donna



TRENTO. Nei boschi di Vezzano un grido di donna, chiamava aiuto. Il tempo di attirare l’attenzione di alcuni escursionisti poi più nulla. Quella voce si è persa nella sera che stava calando in Valle dei Laghi. Ma loro, gli escursionisti, avevano dato subito l’allarme, attivando la macchia provinciale delle ricerche. In volo, nella notte, anche i droni dei vigili del fuoco di Trento.

Da quella segnalazione, poco prima delle 17.30 di ieri, sono scattate le ricerche di una o più persone nella zona del sentiero che si trova vicino alla centrale idroelettrica. Quest’area è puntellata da percorsi e pareti sulle quali molti sportivi si avventurano. Il grido d’aiuto della donna sarebbe partito proprio da queste latitudini. I boschi di Vezzano, attorno alla centrale di Santa Massenza, sono quindi stati puntellati da una rete di uomini e mezzi che ha visto al lavoro i vigili del fuoco di Vezzano, quelli di Trento e gli uomini del Soccorso Alpino. Poco prima delle 20 sono stati attivati anche i droni dei vigili del fuoco permanenti di Trento. Fino alla serata di ieri non si aveva notizia di persone scomparse nella zona. Neppure le grida della donna che chiamava aiuto si erano più sentite fra la fitta boscaglia. I passanti che avevano dato l’allarme però non avevano alcun dubbio, qualcuno era in difficoltà. Così i soccorsi, subito attivati, non hanno ceduto di un passo ed hanno proseguito le ricerche nella notte. Fra le supposizioni anche quella che chi ha invocato aiuto si sia magari messa poi in salvo, o che l’allarme da ella lanciato, per conto di altri, sia poi rientrato. Ipotesi che hanno il peso del vento però, per gli uomini al lavoro nella notte. L’imperativo dichiarato era quello di trovare chi avesse chiesto aiuto oppure di scongiurane, con una buona certezza, la presenza in quei luoghi. L’impiego dei droni per la ricerca persone è ormai prassi consolidata, in Trentino. Il loro supporto è prezioso sia di giorno che di notte, quando i sensori degli apparecchi riescono a rilevare il calore della temperatura coroprea che “brilla” nel gelo delle ombre. (f.q.)













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