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Razzia dei ladri davanti alle telecamere

Saccheggiato il ristorante Cognola. La titolare: «Più di un’ora di riprese mentre rubavano tutto. Ci siamo sentiti impotenti»


di Luca Marognoli


TRENTO. Monia Mercatali ha l’espressione nauseata di chi ha appena visto un B-movie dei più trash. Una di quelle pellicole, mal girate e in bianco e nero, dove “i cattivi” sono liberi di fare quello che vogliono e alla fine si prendono pure gioco delle loro vittime. Manca solo una pernacchia roboante al posto dei titoli di coda.

Non nasconde la rabbia che si prova di fronte a oltre un’ora di filmato in cui tre sconosciuti saccheggiano indisturbati il tuo locale, colpito dai ladri per la terza volta in due anni. «Hanno fatto razzia con tutta calma, muovendosi come se fossero al supermercato a fare la spesa, con la differenza che la luce era quella dei telefonini», si sfoga. «È stato come essere obbligati a guardare degli estranei fare quello che vogliono, senza poter muovere un dito. Il problema è che ti senti indifeso e c'è pure la beffa che se ti difendi rischi che ti torni contro».

Siamo al “Ristorante pizzeria Cognola” presso il centro sportivo Argentario, specializzato in cucina romana e famoso per la sua emozionante cacio e pepe. Venerdì mattina, ore 4: la scena si svolge prima all’interno del locale, poi si passa nel magazzino. «Sono entrati in tre e hanno fatto un bel danno», racconta Monia. «Ci hanno provato con la porta principale ma ha resistito, allora hanno forzato quella posteriore con un piede di porco, scardinandola completamente». I ladri hanno avuto di che divertirsi: «Due sono andati diretti sul televisore da 55 pollici appeso al soffitto, staccandolo dopo essere saliti sui tavoli. Il terzo ha puntato sulla cassa, ma non trovando soldi ha rubato suppellettili vari e dei caricabatterie».

Poi è toccato a spumanti e vini: «Hanno portato via una fornitura completa di Altemasi (5-6 cartoni da sei), un cassone di grappe Poli, liquori vari e pure bibite di Coca, Fanta, tè....Persino degli ananas trovati nel banco del bar. Non solo: hanno anche lasciato i gelati fuori dal frigo e spaccato un vetro». Infine si sono dedicati al magazzino posteriore: «Lo hanno svuotato. La sera prima eravamo andati a fare la spesa per un banchetto, comprando prosciutti, grana, carne salada, salami, speck... La fattura di un solo fornitore era stata di 700 euro, ma ce ne erano altre e i prodotti già in dispensa: in tutto saranno spariti 1500 euro di merce». Le telecamere danno indicazioni sulla corporatura dei malviventi: «Il primo alto e magro, il secondo un po' più bassino e robusto. L’altro non saprei dire, ma so che uno aveva una tuta Adidas con il marchio evidente sulla gamba».

Il furto è stato scoperto alle 7.30 del mattino quando è arrivato lo chef. «Abbiamo avvisato i carabinieri - continua la titolare - e la scientifica ha fatto la rilevazione delle impronte. Poi abbiamo chiamato un fabbro che ci ha aperto la porta d'ingresso, rimasta bloccata». Il ristorante ha aperto al pubblico regolarmente: «Non bisogna cedere assolutamente. Anche il banchetto, la sera stessa, abbiamo voluto farlo lo stesso, per rimetterci in pista il più presto possibile».

Grande il sostegno dei clienti: «Una vicinanza incredibile, quasi inaspettata. Quello che ci manca è la percezione di una difesa da parte dello Stato: dovrebbero dare più risorse alle forze dell'ordine». Anche le telecamere della zona possono fornire indicazioni utili: «Tutti gli incroci sulle vie di accesso a Cognola sono sorvegliati e i ladri devono essere venuti con un mezzo grande, visto tutto quello che hanno portato via».

Per Monia il “conto” finale è stato salato: «Fra danni ai serramenti e il valore della merce, 6-7 mila euro. Purtroppo non eravamo assicurati per effrazioni e atti vandalici, solo per danni verso terzi. Abbiamo pensato a proteggere le persone, non a coprire noi ed è stato uno sbaglio. Se abbiamo bisogno di aiuto? Ci vorrebbe un numero Sms dedicato», sorride. Poi aggiunge: «In realtà il locale va bene e ce la faremo con le nostre forze. Vorremmo solo essere sicuri e sereni: tutto qui». E non essere più costretti a vedere brutti film.













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