Rampe di terra e montagne di fieno

Iniziano a prendere forma i 13 ostacoli che i concorrenti della StrongmanRun dovranno superare per due volte


di Paolo Trentini


ROVERETO. Diciannove chilometri di gara e 5000 strongman in attesa di valicare i 13 ostacoli del percorso. Manca un solo giorno alla StrongmanRun e qualche velo comincia finalmente a levarsi sugli ostacoli da affrontare per la gioia di tutti gli iscritti e curiosi. Da ieri gli operai hanno iniziato ad approntarli. L'ultimo, quello su corso Bettini già lo si conosce da tempo: si chiama "A ruota libera" 50 metri di corsa sugli pneumatici intervallati da due container da scalare. Il primo, invece è nominato "Start and stop Torture" ma ancora non lo si può vedere, nascosto dalle assi che proteggono il cantiere della nuova Rsa all'altezza della rotatoria di Via Azzolini. Il secondo è nel parcheggio di fronte alla Trenta e sarà montato all'ultimo minuto così come lo "Snake Scratch" posto accanto a via Unione poco dopo l'ingresso dove solitamente si posizione il circo. Due dei più spettacolari saranno senza dubbio quelli tra via Unione e Trentino Sviluppo.

Si chiamano "Sportweek mud trilogy" e "Pandemonium mount" e daranno un'ulteriore scrematura al gruppo. In sostanza gli strongman dovranno percorrere un tratto lungo un centinaio di metri con erba incolta alta un metro e tre trincee da superare seguite da altrettante cunette alte due metri. Finito qua? Per nulla, perché ultimata l'ultima asperità gli uomini duri si troveranno davanti una montagna di terra riportata dallo scavo del Polo Tecnologico. Un ostacolo davvero impegnativo visto che la salita è alta più di 10 metri, molto ripida e la terra è riportata quindi il terreno franerà sotto i piedi. Impossibile pensare di farla senza mettere le mani a terra. Scesi, o meglio balzati a terra visto che dalla cima il salto è di almeno un paio di metri, si attraverserà il cancello dell'entrata posteriore di Trentino Sviluppo dove all'interno si troverà il "Rolling Hell" (anche questo non ancora svelato), e un nuovo chilometro in asfalto per raggiungere le Fucine e da qua la piscina.

Dopo il tuffo seguito dal ristoro si risale il Leno (lungo la strada) per poi attraversarlo alla fine di vicolo Tintori risalendo dagli argini con l'aiuto di enormi balle di fieno. Qualche metro e la strada comincerà inesorabilmente a salire lungo via Acquedotto: la salita più impegnativa del percorso lunga poco meno di un chilometro. La discesa sarà in picchiata lungo viale dei Colli, via Balteri e via Valbusa Piccola fino ad arrivare al trittico di ostacoli in piazza Malfatti, dove bisognerà scalare una montagna di balle di fieno. In piazza Suffragio i concorrenti saranno accolti dai due cannoni di "War but in Peace", dedicato alla prima guerra mondiale con percorso sui sacchi di sabbia, mentre in piazza Damiano Chiesa tutti gli indizi, a partire dal nome "White blood lagoon" portano a un percorso scivoloso bersagliati dalla schiuma. Sarà il penultimo ostacolo prima degli pneumatici già descritti. Poi si ricomincia daccapo per il secondo giro. Per conoscere tutti gli ostacoli rimanenti bisognerà pazientare ancora qualche ora, nel frattempo si può ingannare l'attesa con lo strong party sotto la cupola del Mart con aperitivi, dj e musica dal vivo.

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