«Pubblici esercizi vitali per la città»

I candidati concordi nell’affermare che i bar devono dare il benvenuto ai visitatori, per una Trento sempre più turistica


di Claudio Libera


TRENTO. Ampio, interessante e polemico l’incontro pubblico organizzato dall’Associazione dei pubblici esercizi del Trentino nell’auditorium dell’Unione di via Solteri 78. “La nostra città. Le nostre imprese” il tema che metteva a confronto i pubblici esercizi di Trento con 4 candidati sindaco. Non si è infatti presentato il quinto, Paolo Negroni, del Movimento 5 stelle, che in una nota inviata al Trentino ha scritto: “Oggi è stata scritta una brutta pagina per la democrazia e il principio di rappresentanza democratica nella città di Trento. Non è stato permesso infatti, al movimento cinque stelle di partecipare al confronto con gli imprenditori organizzato da Confcommercio. Il presidente Giorgio Buratti si è opposto alla presenza del delegato del M5S e candidato consigliere, Nicola Gottardi, rivendicando la personalità dell’invito del candidato sindaco”.

I temi proposti erano quelli relativi a vivibilità, sicurezza, turismo, economia, burocrazia, viabilità e parcheggi, cui si è aggiunto quello della carta d’identità degli esercizi. A dibatterne Alessandro Andreatta, Claudio Cia, Paolo Primon ed Antonia Romano, coordinati da Giorgio Buratti presidente dell’Associazione pubblici esercizi del Trentino, moderatore il presidente dell’Ordine dei giornalisti regionale Fabrizio Franchi. Da rilevare la scarsa partecipazione di iscritti, perché, ha detto Buratti, i temi in discussione erano stati approvati in sede di Associazione. Temi “possessivi” è stato detto, motivando il “nostra e nostre” del titolo che denotano orgoglio per la città . Spazio quindi alla elencazione dei temi, partendo dalla sicurezza, ove si è parlato di telecamere ed illuminazione, nonché del pattugliamento da parte della Polizia locale, ovvero tutto ciò che la rende più sicura per chi la abita, un lavoro non concluso, ha detto il sindaco, come quello di piazza Dante, in avanzata fase di realizzazione. Cia, ha replicando affermando che il tema non dovrebbe nemmeno esistere in una campagna elettorale normale ma Trento ha perso sicurezza fisica e sociale. Primon ha detto che se fosse eletto sindaco oggi, domani per prima cosa farebbe sgomberare l’asilo occupato e verificherebbe la lista di chi si dichiara senza reddito. Romano ha affermato che i luoghi ove si riunisce pacificamente la gente sono anche i più sicuri e garantiti e che il centro è vivo grazie ai piccoli esercenti, che sono costretti a soccombere al caro affitti ed alla violenza degli ipermercati e del franchising anonimo.

Di turismo Trento vive, è stato detto ed i bar devono diventare messaggeri di benvenuto ma solo se potranno lavorare con soggetti educati. Quindi no al solo Muse, da parte di Cia ma sì all’area camper, al camping, al recupero di Sardagna. Primon ha puntato su problema plateatici, Ztl e parco fluviale con una città che deve essere a misura di famiglia non del mordi e fuggi che non conquista. Romano ha fatto cenno all’anno 2005 in cui si è toccato il picco del petrolio ed al turismo che deve diventare del tutto ecosostenibile, fornendo contapassi, spazi di libera espressione di artisti locali, non solo terra di conquista per fiere e mercatini. Andreatta ha affermato che Trento nel 1989 era stata visitata da 100 mila turisti, lo scorso anno ne ha accolto un milione e questo non è dovuto solo all’effetto Muse ma ad una diversificazione delle offerte cui hanno contribuito Buonconsiglio e Diocesano e gli eventi, puntando sul Bondone, sul religioso e sull’architettonico.

Altro tema trattato viabilità e parcheggi, con proposte diversificate per l’allargamento della Ztl, della possibilità di realizzare parcheggi di attestamento, come quello in Destra Adige. Quindi spazio ai parcheggi pertinenziali, allo sviluppo nord sud, all’ex Sit a servizio di pullman, autobus e funivia. No alle giostre in piazzale Sanseverino, quindi un richiamo allo snellimento della burocrazia, in quanto gli esercenti devono dedicare troppo tempo a queste incombenze e non a migliorare il proprio operato. Tema caro a Primon le partite Iva, la sburocratizzazione e la negazione di ulteriori licenze alle multinazionali cui si deve aggiungere il risanamento dell’ex Sloi. Infine il tema della carta d’identità del pubblico esercizio, una specie di bonus malus, in cui uno che si comporta egregiamente, coadiuvando nello sviluppo della città dovrebbe essere premiato.

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